Il mix di vaccini anti-Covid, con una prima dose di AstraZeneca e la seconda con Pfizer, determina un aumento delle reazioni avverse lievi come febbre, fatigue, mal di testa e dolori, con “alcuni svantaggi nel breve termine” mitigabili con l’uso di paracetamolo.
Emerge dai primi dati, ancora limitati, dello studio inglese Com-COV su 830 soggetti over-50, pubblicati su Lancet. Tuttavia, rileva Lancet, “è rassicurante che tali sintomi siano stati di breve durata e che non ci fossero preoccupazioni dai limitati dati ematologici e biochimici disponibili”, relativi a trombosi rare. I dati sull’immunogenicità sono attesi entro giugno.
Da notare, si legge su Lancet, che questi dati “sono stati ottenuti in partecipanti di età pari o superiore a 50 anni” ma la reattogenicità (sintomi locali o sistemici lievi) “potrebbe essere maggiore nei gruppi di età più giovani per i quali Germania, Francia, Svezia, Norvegia e Danimarca hanno sostenuto la necessità di un programma di vaccinazione misto ” tra coloro che hanno ricevuto una dose primaria di vaccino AstraZeneca per le preoccupazioni relative alla trombocitopenia trombotica dopo la prima dose di tale immunizzante.
I risultati preliminari sulla sicurezza indicano dunque che il mix dei vaccini porta a una maggiore reattogenicità ed effetti collaterali più frequenti. Tuttavia, questa analisi si basa su sintomi descrittivi auto-riferiti.
Secondo lo studio, i maggiori
effetti collaterali potrebbero essere correlati a una “maggiore efficacia
della vaccinazione e a una protezione più ampia, ma sarà difficile determinarlo
– precisano – da una dimensione del campione così piccola”. Si attendono
quindi ulteriori dati.
Lancet sottolinea inoltre che sono in corso altri studi per valutare la
combinazione delle schedule vaccinali includendo i vaccini Moderna e Novavax.