“Sarei felice, attraverso la mia arte ed esperienza, di poter realizzare i lavori di riqualificazione e restauro di uno dei gioielli della mia città”.
Sergio Furnari, artista calatino ma da trent’anni a New York, si autocandida alla realizzazione del restauro e riqualificazione della Villa Comunale di Caltagirone, il cui progetto esecutivo ha da poco ottenuto 1,8 milioni di euro dalla Regione siciliana.
Sergio Furnari lancia la sua candidatura dalla Grande Mela dove è arrivato a venti anni e costruito la sua carriera di artista.
“Sono molto legato a Caltagirone, un città che mi ha trasmesso l’amore per l’arte, e oggi mi piacerebbe vederla in tutto il suo splendore.
Non metto a disposizione solo la mia tecnica professionale ma anche l’etica del lavoro, la puntualità, la trasparenza, tutte competenze che ho appreso negli Stati Uniti”, commenta Furnari.
“A Caltagirone ho mosso i primi passi nel mondo dell’arte e nell’apprendimento delle tecniche di lavorazione della ceramica. Ho fatto tesoro dei preziosi insegnamenti che ho poi perfezionato negli Stati Uniti”- continua Furnari.
A proposito della complessa operazione di riqualificazione e restauro, Sergio Furnari dice che lavorerà utilizzando una tecnica diversa che si basa sull’uso della porcellana e non della terracotta.
“Il mio prodotto è diverso perché non uso la terracotta ma la porcellana. La prima, assorbe l’acqua molto più facilmente e potrebbe sgretolarsi nel tempo fino a disfarsi.
E’ inoltre molto suscettibile alle temperatura, al vento e acqua. La porcellana invece non assorbe e io porto questo materiale ad una più alta temperatura facendolo pietrificare. Il risultato è un lavoro più duraturo nel tempo, anzi eterno”.
Dopo il diploma all’Istituto d’Arte di Caltagirone, Sergio si trasferisce oltreoceano. Si fa notare subito per la sua arte, ispirata alle ceramiche di Caltagirone.
Ma è con la sua struttura ispirata all’iconica foto di Charles C. Ebbets “Lunch atop a skyscraper” che guadagna la piena notorietà negli Stati Uniti. Si tratta di undici operai raffigurati in statue a misura d’uomo sovrastanti un pick up. L’opera è stata anche esposta a Ground Zero dopo i fatti dell’11 settembre .
Ad apprezzare le sue opere sono molti personaggi famosi, tra i quali Robert De Niro e Celine Dion, per la quale Sergio realizza una panca.
Oggi l’artista siciliano, americano di adozione, vive ad Astoria, nel Queens, e gira l’America con il suo pick up e il mondo con la sua arte che affonda le radici nella sua Isola.
Di recente, la stampa americana ha parlato del suo Covid Hero monument, una statua genuflessa esposta nel cuore di Times Square con le mani rivolte al cielo, che è diventata uno dei simboli della lotta alla pandemia.
Si tratta di un’installazione mobile che l’artista Sergio Furnari ha piazzato con una vera e propria operazione di guerrilla art notturna.
L’eroe raffigurato al centro della piazza più famosa al mondo é uno dei tanti medici, infermieri, personale sanitario che in questi giorni stanno rischiando la vita nella lotta al virus.
Dopo Times Square, la statua è stata posizionata all’ingresso delle strutture ospedaliere di New York e Washington D.C. come omaggio e tributo al lavoro svolto dal personale sanitario.
Affascinato dalle storie umane e dagli “eroi di ogni giorno” come li chiama lui, attraverso l’arte vuole lanciare un messaggio di speranza e sollievo, in tempi difficili e bui come questo.
“Alla mia città e ai miei concittadini, dico di valorizzare le bellezze artistiche che fanno parte del nostro patrimonio cittadino. Dobbiamo ritornare alle nostre radici e alle nostre ricchezze culturali.
Caltagirone, la città di Luigi Sturzo, si nutre di valori umani e storici unici. Il mio contributo valorizza il lavoro e la competenza artigianale che nel tempo ho perfezionato. La mia storia è la perfetta sintesi e incontro della formazione artistica originaria siciliana, mediterranea, con lo spirito pratico, pragmatico e leale tipici degli Stati Uniti.
Alla città di Caltagirone dico: non sprecate questo patrimonio, investite nel giusto e leale modo questo finanziamento senza permettere agli interessi politici di prevalere. A prevalere deve essere l’etica, il patrimonio culturale”.
Liliana Rosano