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L’ateneo di Catania, partner in un progetto Erasmus Safemed+

Un meccanismo per migliorare la qualità dell’educazione medica applicata da istituzioni, organizzazioni e autorità nazionali secondo la World Federation for Medical Education e gli standard globali per il miglioramento della sicurezza dei pazienti. È quanto prevede il progetto Erasmus Safemed+ (Simulation in Undergraduate MEDical Education for Improvement of SAFEty and Quality of Patient Care) finanziato per un totale di 866mila euro dal Programma Europeo Erasmus +, che sarà realizzato in tre anni da un consorzio di cooperazione composto dalle università di cinque Paesi.

Tra queste l’Università di Catania, unico ateneo italiano nella compagine, che sarà rappresentata dal Dipartimento di Scienze Biomediche e Biotecnologiche.

“L’obiettivo generale Safemed+ – spiega la ricercatrice Katia Mangano – è quello di rafforzare una cooperazione regionale tra i Paesi partner per garantire che le competenze dei medici siano applicabili, trasferibili e pienamente accettate a livello internazionale fornendo quindi uno strumento per il miglioramento della qualità dell’educazione medica applicata da istituzioni, organizzazioni e autorità nazionali secondo la World Federation for Medical Education, standard globali per il miglioramento della sicurezza dei pazienti”.

Il prof. Ferdinando Nicoletti, ordinario di Patologia generale e immunologia del Biometec, sottolinea che “il progetto contribuirà anche all’avvio di un dialogo sostenibile sul miglioramento della qualità dell’istruzione medica e successiva erogazione del servizio assistenziale tra i centri Universitari coinvolti e altri stakeholders del sistema sanitario, incluse cliniche, associazioni mediche o altri organismi individuali o collettivi che potrebbero volere entrare in rete con le innovazioni formative erogate”.