Politica

L’Aula torna a riunirsi martedì 16 sotto esame gli stralci del Collegato

PALERMO – I lavori dell’Assemblea regionale siciliana riprenderanno martedì della prossima settimana per esaminare gli stralci del Collegato alla Finanziaria.

Un documento, quello economico, che in pratica si trascina da sei mesi ed ancora non è stato portato a compimento. La parte su cui tutti i partiti – di maggioranza e opposizione – erano d’accordo è stata approvata in tempo utile, così come previsto dalla legge, ma tutti gli articoli controversi e che avrebbero richiesto tempo sono stati esaminati in seguito. Per questo si è giunti fino a luglio per l’approvazione, ma ancora, con la pausa estiva alle porte, la questione non è arrivata ancora a una soluzione definitiva.

Martedì il Parlamento regionale affronterà quindi le norme in materia di pubblica amministrazione e personale (n. 491 Stralcio I Comm/A) il cui relatore sarà il capogruppo del Partito democratico Giuseppe Lupo; le norme in materia di Autonomie locali (n. 491 Stralcio I Comm bis/A) con lo stesso relatore e gli “Interventi a sostegno di beni e attività culturali, del lavoro, dello sport e del turismo”(n. 491 Stralcio V Comm/A) relatore Luca Sammartino.

All’ordine del giorno resta anche l’esame della “Riforma degli ambiti territoriali ottimali e nuove disposizioni per la gestione integrata dei rifiuti” (nn. 290-49-76-179-267/A), disegno di legge già incardinato e di particolare importanza, visto quello che sta succedendo a proposito di rifiuti in Sicilia (se ne parla in modo dettagliato anche nel Forum con il presidente Nello Musumeci). Sul tema, il Movimento 5 stelle ha presentato una mozione chiedendo al presidente della Regione d’intervenire tempestivamente per evitare ulteriori danni d’immagine per l’Isola.

Intanto, mentre siamo a metà luglio, il bilancio dei lavori d’Aula è poco confortante. Da gennaio a giugno compreso si sono tenute 33 sedute, una media di 1,3 sedute a settimana e con una produzione legislativa bassissima. Il problema che assilla il Parlamento di Palazzo dei Normanni, come è stato sottolineato più volte è quello di una maggioranza sempre più debole, sempre più in difficoltà di fronte a partiti come il Movimento 5 stelle e Forza Italia, entrambi con un consistente numero di deputati, che diventano al momento del voto l’ago della bilancia e più volte hanno fatto sì che la maggioranza venisse battuta.

Il passare del tempo non aiuta, perché non sembra che i partiti vogliano trovare un accordo per portare avanti una legislatura caratterizzata da tante riforme, di cui la Regione ha bisogno per risollevarsi, rimaste sulla carta.

La situazione dei conti in rosso è sempre uno dei punti dolenti e spesso il governatore Musumeci ha puntato il dito contro la precedente gestione istituzionale. Una tesi contro cui ieri si è scagliato l’ex presidente Rosario Crocetta, che in un’intervista ad AdnKronos ha spiegato come anche lui avesse ereditato una situazione disastrosa dai predecessori. Crocetta ha anche dichiarato di non essere riuscito a portare avanti il suo programma perché non supportato a sufficienza dal proprio partito, il Pd.

La colpa, insomma, è sempre di qualcun altro. Per i cittadini però non cambia nulla, perché nel frattempo la Sicilia continua ad affondare.