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VIDEO | Migranti, Boldrini: “Insistere su redistribuzione seria in Ue”

“Bisogna investire nella tutela dei minori e non lasciare che i minori vivano con gli adulti. Deve prevalere sempre il superiore interesse dei minori. In questi centri invece vediamo come i minori vedono disattese le loro esigenze. L’ente gestore compie diversi sforzi, ma il problema è il sovraffollamento che non permette di tenere condizioni dignitose”. L’allarme arriva direttamente da Pozzallo (Rg) e a lanciarlo è Laura Boldrini, deputata del Pd e Presidente del Comitato permanente della Camera sui diritti umani nel Mondo, che si è recata in visita alla nuova struttura per richiedenti asilo (Cpr) e all’Hotspot nei pressi del porto commerciale.

Il nuovo centro non è nato per il trattenimento dei migranti

Il nuovo Centro per i rimpatri veloci, aperto da poche settimane risulta essere per Boldrini “la struttura è nuova ben organizzata e non sovraffollata. È una struttura nata non per il trattenimento dei migranti, ma per supportare l’emergenza migranti. Adesso sta diventando centro di trattenimento, infatti oggi vi sono alcuni tunisini in attesa del responso dei giudici sul trattenimento o no. Finora il Tribunale di Catania non ha convalidato e questo non ci sorprende, perché basta leggere la norma e la direttiva europea, alla quale la norma si richiama, per capire che la legge è stata assolutamente travisata. Perché la direttiva europea non dice che il trattenimento deve essere la norma per il richiedente asilo, ma al contrario il trattenimento è l’ultima ratio ci sono altre misure per definire lo status di rifugiato.”

Hotspot di Pozzallo: promiscuità, degrado e sovraffollamento

Per quanto concerne l’hotspot, che ha sede nei pressi del porto di Pozzallo, ha affermato: “Questo è un centro veramente critico, ci sono condizioni di promiscuità e non dignitose. Senza dubbio l’ente gestore cerca di fare del proprio meglio ma mancano proprio le basi. È una struttura vecchia i cui servizi sono fatiscenti. Colpisce di più che in queste condizioni ci sono anche minorenni, ragazze e ragazzi. È uno scandalo bisogna investire nella tutela dei minori e non lasciare che i minori vivano con gli adulti così da non investire ulteriori risorse. Deve prevalere sempre il superiore interesse dei minori. In questi centri invece vediamo come i minori vedono disattese le loro esigenze. L’ente gestore compie diversi sforzi, ma il problema è il sovraffollamento che non permette di tenere condizioni dignitose”.

Circa il summit di Granada: “Una visione non tanto unitaria”

Al Quotidiano di Sicilia l’onorevole Boldrini si è espressa in merito all’ultimo summit di Granada dove si è parlato della questione migranti. La posizione del Governo Meloni è chiara ed è stata ribadita proprio da Tommaso Foti, capogruppo FdI alla Camera: “La risposta che servirebbe dall’Italia e dall’Europa è quella di bloccare all’origine le partenze, come chiede Giorgia Meloni, ma che non può realizzare da sola. Nella terza parte della missione Sofia, che poi è stata sospesa, era previsto anche il blocco navale che rappresenta l’extrema ratio a fronte di una vicenda oggi epocale. è stato criticato l’accordo con la Tunisia, che aveva raccolto diversi consensi, tra i quali quello della presidente della Commissione europea e del Primo Ministro olandese. Le misure messe in campo sono diverse. Il problema non è solo organizzare i rimpatri, ma bloccare le partenze come anche ribadito da Weber”.

“Non mi pare una visione tanto unitaria – sottolinea Boldrini – l’obbligatorietà in caso di grandi flussi, di un’emergenza. L’obbligatorietà di fatto è stata declinata in più modi sia nella redistribuzione oppure nel pagamento di una cifra. Non è sfuggito a nessuno che gli alleati politici amici della Presidente del Consiglio hanno votato contro e altri si sono astenuti. Quindi i toni trionfalistici non li comprendo e vedo anche che la premier Meloni per non dispiacere i suoi alleati ha anche detto che capisce la loro posizione per via della collocazione geografica. Questo non si spiega, è l’Italia che deve essere sostenuta per via della sua posizione geografica nel Mediterraneo, non i polacchi o gli ungheresi. Quindi io penso che bisogna insistere sulla redistribuzione seria, perché se 130.000 migranti noi li distribuissimo tra tutti gli stati membri sarebbe una cifra gestibile. Questo permetterebbe di non avere alcuna situazione difficile per i Paesi di primo approdo”.

Sono necessari accessi legali sul territorio europeo

Infine ha espresso anche un parere su i corridoi umanitari, una via da seguire per far fronte a questa emergenza. “I corridoi umanitari non bastano, ci devono essere accessi legali al territorio. Vuol dire che le persone bisognose di protezione possano arrivare in Europa senza rischiare la vita. Ci sono dei programmi come quello dell’Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, ma purtroppo gli Stati non aderiscono a questi programmi. Oggi c’è una situazione che chi ha bisogno di protezione deve giocare una roulette russa nel Mediterraneo. Credo che a livello europeo bisogna unire le forze, tutti quanti gli stati membri, per una missione di monitoraggio e soccorso in mare, come il programma Mare Nostrum ma su scala europea. Una volta a terra discutere per la distribuzione tra gli stati membri sulla base di criteri stabili. Non bisogna, dunque, fare accordi con i dittatori e con chi non rispetta i diritti umani”.