Lavoro

Lavoratori introvabili, in Sicilia quasi 1 su 2

PALERMO – Sono 23.260 i nuovi lavoratori che, secondo le previsioni del sistema Excelsior di Unioncamere e Anpal, sono entrati nel mondo del lavoro nel mese di gennaio appena finito in Sicilia. Il numero sale a 69.120 se si allarga lo sguardo al primo trimestre dell’anno appena cominciato. E il problema, purtroppo, resta sempre lo stesso.

Anzi, si aggrava persino: quello della difficoltà di reperire le professionalità che servono alle imprese. Una vera beffa in una Sicilia dove impera la disoccupazione. Sul mese di gennaio, 30,8% delle disponibilità è relativo all’industria mentre il 69,2% va ai servizi.

In Sicilia non si trova personale idoneo nel 44,5% dei casi

Un risultato sostanzialmente in linea con l’andamento nazionale che vede, nel trimestre, una crescita rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, ma che è costretto a fare i conti con la cronica difficoltà di reperimento del personale qualificato per i posti di lavoro messi a disposizione. In Sicilia, infatti, non si trova personale idoneo al lavoro offerto nel 44,5% dei casi, che sia per mancanza di candidati o per mancanza di competenze.

Tutto ciò nonostante i tantissimi giovani disoccupati

Un numero elevatissimo, che si scontra con una condizione imperante di disoccupazione di moltissimi giovani. Un ossimoro che nasce da un mondo del lavoro sempre più specializzato, che richiede una formazione specifica, che il mondo della scuola e della formazione professionale spesso non offre.
A livello provinciale, a gennaio il maggior numero dei posti di lavoro disponibili riguarda le province di Palermo e di Catania, praticamente allineate: la prima registra 5.890 assunzioni potenziali, di cui il 23% vanno all’industria e il 77% ai servizi.

A Catania, invece, si arriva a 5.880 posti di lavoro, distribuiti al 25,6% sull’industria e il 74% sui servizi. L’industria registra i valori maggiori nella provincia di Caltanissetta, dove si accaparra il 52,6% dei 1.610 posti disponibili. La provincia in cui si segnala il minor numero di ingressi è Enna, con appena 580 entrate nei primi 30 giorni dell’anno.

A livello nazionale, per il trimestre gennaio-marzo, sono previste quasi un milione e 400mila entrate, con un saldo in positivo, rispetto allo stesso trimestre del 2023, di quasi 70 mila posti di lavoro. Di questi, circa il 18,9% sono immigrati, soprattutto nei settori dei servizi operativi (30,8% del totale entrate), della logistica (29,1%), dei servizi di alloggio, ristorazione, turismo (24,4%), delle costruzioni (21,0%) e delle industrie alimentari, bevande e tabacco (20,6%). In generale, i numeri più alti si registrano nel Nord Ovest, con circa 440 mila entrate, seguito dal Sud, con 329mila e dal Nord Est con 324mila. Ultimo, il Centro, a 282mila posti di lavoro a disposizione.

La difficoltà di reperimento sale ancora di più che nell’Isola, arrivando al 49,2%. Nel 14,3% dei casi, si tratta di preparazione inadeguata dei candidati, mentre nel 31,1% si tratta di mera mancanza di candidati. La difficoltà di reperimento sale a circa il 65% se si cerca personale con esperienza. Con riferimento ai livelli di istruzione, il 19% delle ricerche di personale è rivolto a laureati (97mila unità), il 30% a diplomati (155mila unità) e il 32% a chi è in possesso di una qualifica/diploma professionale (163mila unità). Circa 7mila le richieste per i diplomati Its Academy.

Gli indirizzi di studio più richiesti, a livello universitario, sono quelli legati all’economia e all’ingegneria, mentre per i diplomati è richiesta principalmente preparazione in termini di amministrazione, finanza e marketing. Nelle qualifiche professionali, invece, “vincono” l’indirizzo meccanico e i servizi logistici. I più difficili da reperire, invece, sono quelli, a livello universitario, a indirizzo sanitario e paramedico; per diplomati, le difficoltà aumentano per gli specializzati in meccanica, meccatronica ed energia; particolarmente difficili da trovare anche i diplomati con qualifica professionale nel campo della meccanica.