Sanità

Parte il concorso all’Asp, ma i lavoratori ci sono già

È stato approvato col Milleproroghe a Roma, dalla commissione congiunta Affari Costituzionali e Bilancio, l’emendamento che consente di stabilizzare i precari amministrativi assunti durante l’emergenza Covid, periodo in cui è stata reclutata una certa mole di personale sanitario e non (tecnici, segretari, informatici) con la promessa di una futura stabilizzazione. Si attende ora l’esame in Aula per la conversione in legge. Intanto, è scontro tra l’Asp di Palermo e i sindacati dei 54 programmatori informatici che richiedono la stabilizzazione, prima della scadenza del contratto, cioè ad aprile.

Perché il nuovo emendamento era necessario?

La questione nasce probabilmente a causa di una svista del legislatore nazionale, il quale ha emanato la proroga dei contratti Covid del personale sanitario assunto durante l’emergenza Covid che avesse maturato 18 mesi di servizio, escludendo così il personale tecnico e amministrativo.

Ieri, dunque, con questo emendamento, presentato dal senatore siciliano di Fratelli d’Italia Raul Russo, è stato colmato tale gap. Eppure, ciò non risolve il problema dei 54 programmatori assunti, con concorso per titoli ed esami a tempo determinato, dall’Asp di Palermo durante l’esplosione della pandemia.

Il loro contratto scade, infatti, ad aprile di quest’anno, ma l’Azienda sanitaria palermitana ha indetto un concorso a tempo indeterminato per le stesse 54 figure che sarà espletato dal 14 al 17 febbraio, fortemente contestato dai sindacati che inviano all’Asp una richiesta ufficiale di sospensione della procedura.

La posizione dei sindacati

Alla fine del mese scorso, il sindacato Cisal Sicilia ha chiesto un incontro urgente al presidente della Regione, Renato Schifani, e all’assessore alla Salute Regionale, Giovanna Volo, alla presenza di Daniela Faraoni, commissario straordinario dell’Asp di Palermo, per valutare la sospensione del concorso in itinere e sostenere le professionalità acquisite dai lavoratori. «Durante il periodo Covid, l’Asp ha reclutato il personale con il click day e, inoltre, ha bandito un concorso per 54 tecnici programmatori a tempo determinato, con bando su Gazzetta ufficiale, a dicembre del 2021 – riferisce a Qds, Giuseppe Badagliacca Segretario Generale Cisal – Dopo circa 6 mesi, l’Asp ha bandito un concorso a tempo indeterminato per le medesime figure, anche se nel frattempo era entrata in vigore la norma nazionale secondo cui poteva essere assorbito il personale sanitario reclutato per fronteggiare la pandemia con i 18 mesi di servizio.

Adesso il governo ha approvato la modifica a questo emendamento inserendo anche il personale amministrativo e prorogando i contratti al 31 dicembre del 2023, dando così l’opportunità a coloro che non rientrano nei 18 mesi di raggiungere i 36 mesi e rientrare nella legge Madia, quindi, per noi questo concorso non ha senso perché i programmatori informatici hanno già espletato 24 mesi di servizio».

A livello nazionale, infatti, la Legge Madia permette l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i soggetti che abbiano raggiunto i 36 mesi di attività in una finestra temporale di 8 anni (indipendentemente dalla questione Covid) e molti dei programmatori in questione alla fine della proroga rientreranno tra le casistiche descritte appunto nel comma 1 dell’ex art.20.

«Sindacalmente ci chiediamo perché disperdere le professionalità già acquisite, che conoscono i sistemi informatici e le procedure, oltre ad essere già inserite all’interno delle unità organizzative dell’Asp. Ci chiediamo in termini di risparmio ed economicità che senso abbia questa nuova procedura concorsuale».

Con il nuovo emendamento cosa cambia?

«L’emendamento che mi vede come primo firmatario è un inquadramento che demanda alle Regioni la possibilità di stabilizzare anche le figure amministrative assunte per l’emergenza Covid – precisa a Qds il senatore Raul Russo – Ovviamente in che termini e con quali modalità dovranno stabilirlo le regioni, perché non può essere un atto obbligatorio da parte dello Stato, quindi, la palla passa adesso al governo regionale siciliano». In materia sanitaria, infatti, la gerarchia delle fonti del diritto vede in prima linea le Regioni, per cui lo Stato può fornire atti di indirizzo, ma l’attuazione è compito dei governi regionali. Inoltre, lo Stato italiano ha finito i fondi per il Covid, pertanto, anche volendo, non ha i soldi per la stabilizzazione dei precari.

Per lo più, quindi, in Sicilia ogni azienda sanitaria ha proceduto alle assunzioni in autonomia, in base al proprio fabbisogno, così come indicato dal precedente assessore regionale. Motivo per cui l’Asp di Palermo è rimasta fondamentalmente nelle sue posizioni e ha già manifestato la necessità di espletare una procedura che sia già di base a tempo indeterminato, a cui comunque gran parte dei programmatori interni sta partecipando, anche se molto del personale sanitario assunto durante il click day è stato stabilizzato senza aver effettuato alcuna procedura concorsuale.

C’è un precedente

La stessa situazione dei 54 programmatori si è, invece, verificata con i collaboratori amministrativi, che prima hanno fatto un concorso per titoli ed esami a tempo determinato e poi ne è stato fatto un altro a tempo indeterminato. L’emendamento approvato ieri a Roma, non modifica, quindi, la situazione dei 54 programmatori, perché l’Asp non ha comunicato variazioni o blocchi rispetto al concorso in itinere.

Sarà, infine, l’assessore Giovanna Volo, se lo riterrà opportuno, a conformare le procedure di tutte le strutture sanitarie e modificare di conseguenza il corso di questo concorso specifico, ma l’assessorato dovrà comunque avere il tempo di recepire l’emendamento e decidere come attuarlo in Sicilia, mentre il concorso si terrà tra pochi giorni a Caltanissetta.

Proprio per questo motivo, ieri sera il Csa Cisal, a seguito dell’incontro avuto con i programmatori, ha chiesto ufficialmente di sospendere le prove concorsuali che si terranno a Caltanissetta il giorno di San Valentino.

Sonia Sabatino