La nuova commissione regionale dei Lavori pubblici è realtà. Si tratta di un organo fondamentale, perché è tenuto ad esprimere parere obbligatorio sui progetti di lavori pubblici di competenza regionale di importo complessivo superiore a 20 milioni di euro. A livello di progettazione, il parere della commissione sostituisce tutte le intese, pareri, concessioni, autorizzazioni, licenze, nulla osta e assensi o qualsiasi altro parere di amministrazioni, uffici, organi consultivi monocratici o collegiali.
Più precisamente, la progettazione in materia di lavori pubblici si articola in due livelli tecnici: progetto di fattibilità tecnico-economica e progetto esecutivo. I progetti esecutivi redatti conformemente ai progetti di fattibilità tecnico-economica per i quali la commissione regionale ha espresso parere, non sono oggetto di un nuovo parere da parte della Commissione.
Ancora, l’organo svolge attività di consulenza tecnica per la Regione per problematiche di particolare complessità e rilascia pareri consultivi al consiglio superiore dei lavori pubblici in materia di acque pubbliche e di opere idrauliche. In queste ultime mansioni la commissione regionale è integrata da un dirigente regionale con comprovata esperienza in materia di acque.
Nella sua forma istituzionale, la commissione è composta, come deciso dalla legge regionale n.3 del 31 gennaio 2024, dai dirigenti generali del dipartimento generale Tecnico, di quello delle Infrastrutture, della mobilità e dei Trasporti, dell’Ambiente e di quello dell’urbanistica, dall’avvocato generale della Regione, dal dirigente del servizio dell’ufficio regionale del Genio civile competente per territorio, e da 5 consulenti tecnico-giuridici, con esperienza almeno decennale nel settore dei lavori pubblici. L’incarico di consulente tecnico-giuridico componente della commissione ha durata quinquennale.
Le adunanze della Commissione sono valide con la presenza dei componenti interni, che possono intervenire mediante propri delegati, e di almeno due componenti esterni. La mancata partecipazione non giustificata a tre adunanze consecutive della commissione o complessivamente a cinque adunanze, anche non consecutive, regolarmente convocate, nell’arco di un anno a partire dalla prima assenza, comporta, per il consulente, la decadenza automatica dalla nomina.
Con un decreto successivo saranno stabilite le modalità per la liquidazione delle spese generali per il funzionamento e dei compensi ai componenti e ai consulenti della commissione. I lavori della commissione si svolgono di regola in due fasi: durante la prima si procede alla convocazione della riunione per procedere all’esame del progetto, illustrato dal relatore, l’ingegnere capo dell’ufficio del Genio civile competente per territorio, ed eventualmente da correlatori di volta in volta designati dal presidente, ed acquisizione dei pareri necessari da parte delle amministrazioni e degli organi espressamente individuati dal responsabile unico del progetto. Quindi, la commissione, in relazione alle risultanze dell’adunanza, rende parere sul progetto.
A conclusione dei lavori della commissione, il parere si concretizzerà in una serie di documenti: la relazione finale dell’esame istruttorio condotto nel corso delle riunioni, il richiamo ai verbali delle adunanze della commissione redatti dal segretario; le dichiarazioni a verbale rese dagli enti intervenuti alle adunanze, l’elenco dei pareri, nulla osta, autorizzazioni, resi dagli enti interessati e le determinazioni della Commissione.
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