“Sui temi del lavoro, della sicurezza e della previdenza abbiamo incontrato circa dieci volte i sindacati da quando il Governo si è insediato. Il confronto c’è stato e ci sarà anche in futuro e sulla previdenza, questo è stato detto in tutte le occasioni possibili”. Così il ministro del Lavoro, Marina Calderone, in una intervista sull’Avvenire replica alle critiche dei sindacati ieri nuovamente in piazza a Bologna.
“Non capisco come si possa ancora polemizzare sul poco confronto quando, in poco più di sei mesi, si è intervenuti, anche accogliendo le richieste dei sindacati, due volte per aumentare il potere di acquisto dei lavoratori alle prese con l’inflazione”, aggiunge.
“Su questo tema, credo ci sia stata molta confusione. Non abbiamo modificato la durata dei contratti a termine. Siamo intervenuti sulle causali per i rinnovi dopo i 12 mesi, rimandando alla contrattazione collettiva per la definizione delle casistiche dei rinnovi. Si tratta di una norma di chiarimento che non ha alcun riflesso sulla precarietà, in una fase, peraltro, in cui i contratti a tempo indeterminato stanno crescendo e in cui il problema dei datori di lavoro è sempre più spesso quello di trovare le competenze giuste e, in molti casi, di trattenerle nelle imprese”, spiega Calderone sulla norma sui contratti a tempo inserita nel dl lavoro varato dal governo.