Lavoro

Lavoro domestico, in netto calo in Sicilia

PALERMO – Il lavoro domestico regolare in Sicilia è in netto calo. Secondo i dati forniti dall’Inps ed elaborati dall’Osservatorio Domina, il centro studi e raccolta dati che si occupa specificatamente del settore a livello nazionale e locale, in Sicilia nel 2022 i datori di lavoro domestico sono stati 43.648, con una riduzione, rispetto all’anno precedente, dell’8,4%; rappresentano appena il 4,5% del totale nazionale.

Si va in controtendenza rispetto a quanto successo negli ultimi anni, quando è stato registrato un netto aumento delle assunzioni. Tra il 2019 e il 2021, infatti, la variazione è stata in positivo di una percentuale pari all’11,7%.

L’emergenza sanitaria ha favorito le regolarizzazioni

Verosimilmente, tali picchi sono stati causati dai significativi aumenti di assunzioni riconducibili alla regolarizzazione di lavoratori domestici durante l’emergenza sanitaria, altrimenti impossibilitati a proseguire l’attività a causa delle misure restrittive imposte nei momenti peggiori della pandemia. Un ritorno al passato, quindi: se ne 2020 la crescita delle assunzioni era stata del 45%, nel 2022 la Sicilia si trova tra le regioni che hanno registrato i valori peggiori. Dopo gli aumenti del biennio 2019-2021, comunque, in tutte le regioni, ad eccezione della Sardegna, si registra un calo nel numero di datori di lavoro domestico.

Sul totale delle persone titolari di un contratto, oltre un terzo si concentra in Lombardia e nel Lazio, che insieme coprono oltre il 35% del totale nazionale. Se si guarda ai dati più nello specifico, pochi sono i casi di datori di lavoro e lavoratori legati da rapporti di parentela. In Sicilia, su 674 casi nazionali, sono solo 20 i lavoratori coniugi dell’assistito, mentre si sale a 1.669 lavoratori parenti su un totale di 19.285. Questa casistica rappresenta appena il 3,9% dei casi nazionali.

Interessante il dato legato al genere

Nel caso del coniuge, il lavoratore è la donna nel 78,1% dei casi, e tale rimane nel 78,5% anche i riferimento ai parenti; al contrario, il datore di lavoro donna, nella casistica generale, è del 57%.

Rapporti di lavoro in convivenza

Molto più frequente, invece, la situazione di convivenza tra lavoratori e datori di lavoro domestico, a prescindere dal rapporto di parentela o meno. Si tratta infatti di oltre 228 mila rapporti di lavoro a livello nazionale, pari a quasi un quarto del totale (23,4%). In Sicilia si possono ascrivere a questa categoria 2.914 contratti, il 6,7% del totale nazionale. Nel 71% dei casi, si tratta di persone che svolgono l’attività di badante. Anche in questo caso la regione si pone ai livelli minimi, insieme alla Sardegna, che registra il 7,7% dei valori dell’intera penisola.

Al contrario, le regioni con più rapporti di lavoro in convivenza sono Lombardia, Emilia Romagna e Toscana mentre, per quanto riguarda l’incidenza sul totale, i valori massimi si registrano in Friuli Venezia Giulia, al 48,7% e Trentino Alto Adige, al 48,5%.

Andando ad analizzare i dati dei datori di lavoro per fascia d’età, tra gli uomini si ha una concentrazione maggiore nella fascia fino a 59 anni (36,2%), mentre tra le donne la fascia più rappresentata è quella con almeno 80 anni (41,7%).

In linea generale, è verosimile che la fascia meno anziana sia caratterizzata prevalentemente da rapporti di colf o baby sitter, mentre la più anziana da rapporti di badante, anche se non sempre il datore di lavoro coincide con il beneficiario della prestazione; è possibile, ad esempio, che il datore di lavoro di una badante sia il figlio di una persona anziana.