Politica

Lavoro, è una strage senza fine, ieri un altro morto

Non si ferma l’emergenza incidenti sul lavoro. Ai due morti di due giorni fa, uno nel Bergamasco e l’altro nell’Astigiano, si sono aggiunti ieri un’altra vittima e due feriti.

Nuovi incidenti avvenuti nel giorno in cui si è insediato il nuovo direttore dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, il magistrato Bruno Giordano (nella foto).

L’ultima vittima è un operaio albanese di 34 anni, precipitato a Empoli da una finestra del secondo piano di una palazzina in cui erano in corso lavori edili.

E nel torinese, a Castellamonte, all’interno di una ditta di marmi e graniti è rimasto ferito in maniera grave il titolare dell’azienda, Giuseppe Tomaino, 67 anni, che di Castellamonte è stato anche assessore, consigliere comunale di minoranza e presidente della Pro loco.

Tomaino è stato schiacciato dalla caduta accidentale di una colonna di granito del peso di dieci quintali.
L’imprenditore è ricoverato nel reparto di traumatologia del Cto di Torino in condizioni serie, ma non è in pericolo di vita.

Saranno adesso le indagini dei carabinieri della compagnia di Ivrea e degli ispettori dello Spresal dell’Asl To4 a chiarire la dinamica dell’accaduto e a valutare il rispetto delle norme che regolano la sicurezza sul posto di lavoro.
A Fiorano, infine, nel Modenese, il dipendente di una ditta di impiantistica è stato colpito da una scarica elettrica mentre stava lavorando in un’azienda ceramica.

E’ ora ricoverato con prognosi riservata.

“Il 2021 si sta rivelando un anno nero per le morti sul #lavoro. La sicurezza dei lavoratori non è un optional”, ha scritto su Twitter il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, mentre il segretario nazionale di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni ha parlato di “strage senza fine”.

Un bilancio drammatico, che due giorni fa, come ricordato, si è aggravato con altre due vittime.

A San Paolo d’Argon (Bergamo), un operaio di 36 anni, nato in India e dipendente di una ditta di Brembate Sopra, è morto sul colpo cadendo da un’altezza di otto metri. Stava rimuovendo la copertura in amianto da un capannone quando ha messo un piede sopra un lucernario che ha ceduto. Sotto c’era anche una rete di sicurezza che, però, non ha attutito la caduta.

Poche ore dopo un altro incidente mortale, questa volta ad Asti.

Un uomo di 56 anni è stato investito da una fiammata all’interno di un esercizio commerciale mentre effettuava lavori di manutenzione.

E c’è anche un agricoltore tra le vittime delle ultime ore. Era in pensione ma continuava a lavorare nei campi: Beppe Taretto aveva 86 anni. Nel tardo pomeriggio di ieri, alla guida di un trattore, stava tornando a casa a Pezzolo Valle Uzzone, nel cuneese, quando ha perso il controllo del mezzo agricolo che si è ribaltato.

L’uomo è finito sotto il veicolo ed è morto schiacciato.