Per il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, il salario minimo “deve essere parte di un intervento legislativo che dà valore generale ai contratti nazionali per tutti, in tutti i settori e per tutti i lavoratori, autonomi inclusi”. In una intervista a La Repubblica dice che a queste condizioni la proposta delle opposizioni è “uno strumento, un passo avanti”. Ma avverte il governo: “Non pensi di risolvere l’emergenza dei salari più bassi d`Europa solo con il taglio del cuneo o inventandosi gabbie salariali”.
Per il segretario generale della Cgil “Il salario minimo orario è utile, ma l`obiettivo finale è più ampio” vale a dire “cancellare i contratti pirata e i contratti di lavoro precari. Non è la legge che stabilisce i salari. Ma è utile indicare un livello minimo orario sotto cui è indecente scendere”. Alla domanda se siano adeguati nove euro a fronte del costo della vita replica: “il riferimento deve sempre essere il contratto nazionale di lavoro, ma bisogna cominciare a dire basta a paghe orarie sotto i 9 euro. Puntiamo piuttosto a estendere tutti i diritti a tutti i lavoratori, non solo la paga oraria minima”.
Quanto alle aspettative sulla prossima legge di bilancio non nasconde timori e mette in guardia dal fatto che “il solo taglio del cuneo non risolve il problema dei salari”. “I salari, pubblici e privati, devono salire sopra l`inflazione – spiega – E non basta tagliare il cuneo contributivo. Le risorse si trovano facendo una riforma fiscale seria che non tratti lavoratori e pensionati come un bancomat”.