Sanità

Lavoro, Schillaci: “Su 4mila denunce violenze 60% su sanitari, massima attenzione”

Gli operatori sanitari “sono esposti a rischi fisici, chimici, biologici e psicosociali. I dati Inail sui casi di violenza, minacce e aggressioni in ambito lavorativo evidenziano 4.000 denunce ogni anno e il 60% riguarda proprio le professioni sanitarie e assistenziali, in larga parte nei confronti di donne”. Così il ministro della Salute, Orazio Schillaci, nel suo intervento che ha chiuso il Forum della ricerca ‘Made in Inail’, a Roma. “Le aggressioni agli operatori sanitari, verso cui esprimo ferma condanna, sono un fenomeno su cui il ministero pone massima attenzione, non solo nella Giornata nazionale contro la violenza nei confronti degli operatori sanitari e socio sanitari- il 12 marzo – ma ogni giorno”, ha assicurato.

Il ministro ha infatti ricordato come questa attenzione passi “anche attraverso le attività dell’Osservatorio nazionale sulla sicurezza degli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie, con specifica attenzione alla formazione per la prevenzione e la gestione di situazioni di conflitto; l’attivazione di misure a garanzia dei livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro, il monitoraggio di episodi di violenza ed eventi sentinella”.

“Il servizio sanitario, insieme alle strutture centrali e regionali nonché i dipartimenti della prevenzione delle aziende sanitarie locali – ha ricordato Schillaci – svolge un ruolo di grande rilievo in questo ambito, anche grazie alle attività che il Testo Unico all’articolo 5 assegna al ministero della Salute per il coordinamento del comitato nazionale per l’indirizzo e la valutazione delle politiche attive e il coordinamento della vigilanza in materia di salute e sicurezza sul lavoro”.