PALERMO – La Regione siciliana prova a ridurre i numeri che riguardano la disoccupazione nell’Isola.
L’occasione arriva dal programma “Garanzia occupabilità lavoratori” (Gol) finanziato dal Pnrr che permetterà al governo di riformare i Centri per l’impiego, coinvolgere i privati nella riforma del mercato e soprattutto di spendere 98 milioni di euro.
L’assessore regionale al Lavoro, Antonio Scavone, ha annunciato che entro il mese saranno definiti gli avvisi – da fare autorizzare al ministero del Lavoro tramite l’Anpal – che metteranno le risorse a disposizione delle Agenzie private di lavoro, degli enti del terzo settore e dei Cipia che vorranno candidarsi per realizzare i percorsi di reinserimento, aggiornamento professionale, riqualificazione, inclusione e inserimento aziendale.
L’obiettivo sarà quello di profilare e convocare 64.680 fra disoccupati e soggetti fragili e formarne subito circa 24mila da inserire nel mercato del lavoro. “La Sicilia – ha aggiunto Scavone – è la Regione che ha ottenuto quasi l’11% dell’anticipazione di 880 milioni dello Stato sul totale di 4,4 miliardi finanziati dal ‘Pnrr’. Questo ci ha consentito di raddoppiare l’obiettivo a 64.680 soggetti. Il punto qualificante è che ora in Sicilia puntiamo soprattutto a coinvolgere i soggetti fragili, che saranno il 75% della platea, cioè donne, giovani under 29, disoccupati di lunga durata, disabili e over 55, in aggiunta a percettori di Rdc, Naspi e Dis-Coll. Dopo la profilazione – ha concluso l’assessore – coinvolgeremo 17.260 soggetti in percorsi di formazione e altri 6.400 in percorsi di formazione digitale. Con questa misura, che ci consente di ristrutturare davvero il mercato del lavoro, vogliamo invertire la tendenza che vede la Sicilia ultima in Europa per occupazione”.
I numeri sono davvero sconfortanti: secondo l’Istat, la Sicilia è la seconda regione d’Italia per numero di lavoratori irregolari, dopo la Calabria. Sarebbero 400 mila (18%), per una spesa di 6 miliardi di euro. Tra gli irregolari, molti lavorano tutto il giorno, ma vengono pagati come se fossero part time. Sono in continuo aumento i richiedenti del reddito di cittadinanza. In valori assoluti, secondo i dati resi noti dall’Osservatorio dell’Inps, tra gennaio e maggio di quest’anno sono 133.658 nuclei che hanno richiesto il reddito di cittadinanza, il 17,8% del totale nazionale. E anche in questo caso la Sicilia è ai primi posti ed è superata solo dalla Campania.
Oggi si spera di superare questo stato quasi emergenziale. Gianni Bocchieri, coordinatore del nucleo “Pnrr” fra Stato e Regioni, ha sottolineato che “il ‘Pnrr’ consente di disporre di risorse inedite per le politiche attive del lavoro nel nostro Paese. Il nucleo ‘Pnrr’ Stato-Regioni ha proprio il compito di favorire azioni coordinate in un clima di leale collaborazione interistituzionale. Il primo riparto è stato di 880 milioni. L’auspicio è che i riparti successivi possano valorizzare ancora di più gli effettivi inserimenti lavorativi e deve sempre essere più chiaro che il vero obiettivo di un percorso di politica attiva è l’occupazione, non solo l’occupabilità”. Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione nazionale Consulenti per il lavoro, a margine di un incontro su questo tema ha detto che “è fondamentale superare vecchie criticità tecniche e burocratiche che hanno ostacolato, ad esempio, il decollo della nuova fase di ‘Garanzia Giovani’. Ben vengano queste innovazioni e ci auguriamo che davvero in Sicilia consulenti e imprese possano finalmente operare in un mercato del lavoro efficiente”.