“Abbiamo bisogno di qualcosa in più di un semplice Patto, ossia di un nuovo progetto Paese da costruire insieme con le parti sociali e le forze politiche, sedendosi intorno a un tavolo” per affrontare immediatamente con il Governo le riforme di fisco, pensioni, ammortizzatori sociali, in vista della prossima legge di Bilancio.
Cn queste parole dedicate al Patto per l’Italia, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha aperto a Bologna “Futura 2021. Partecipazione. Inclusione. Rappresentanza”, la tre giorni promossa dal sindacato la Cgil a Bologna.
Anche per il segretario del Pd Enrico Letta il patto sociale proposto da Draghi “deve avere un luogo di discussione, per esempio sull’attuazione del Pnrr con una cabina di regia in cui ci siano rappresentanti delle parti sociali”.
“Rivendico – ha aggiunto – che il patto per la crescita è un’idea del Pd e ne abbiamo parlato con sindacati e parti sociali. E’ tempo di aprire la discussione in Italia sul tema del salario minimo, la discussione è pronta, avviene in tutta Europa. In Germania è uno dei temi principali della campagna elettorale”.
“Si riprenda la discussione sul salario minimo – ha detto il senatore di Leu Francesco Laforgia, approvando quanto affermato da Letta – che avevamo avviato con il secondo Governo Conte. Nell’Italia del dopo pandemia, fissare un soglia minima di dignità e costruire una legge sulla rappresentanza sarebbe un grande segnale di fiducia per questo Paese”.
“Il salario minimo – ha aggiunto il leader Giuseppe Conte – è una battaglia su cui M5s è convinto, il lavoro povero riguarda oltre quattro milioni di lavoratori e non favorisce la qualità della vita, il calo demografico si contrasta investendo sui nidi e sui servizi ma anche con il salario minimo”.
“Credo che il salario minimo serva – ha aggiunto il ministro del Lavoro, Andrea Orlando – perché la contrattazione da sola non basta più ma va integrata con lo strumento della rappresentanza. Bisogna trovare il modo per correlarle: il rischio è che passi il salario minimo e si sfasci il sistema della contrattazione”.
“Un Patto – ha aggiunto Orlando – dev’essere largo, fatto contro nessuno, tenendo dentro le forze politiche, perché l’idea di marginalizzare le istituzioni sarebbe un errore, e allargando quanto più possibile lo spettro delle posizioni politico-culturali in campo”.
“A noi – ha sottolineato Landini – non fanno paura le parole, a noi interessano i contenuti. A me interessa un progetto Italia vero che rimetta al centro il lavoro” eliminando “una quantità di contratti pirata senza precedenti”.
Landini ha invocato una “buona” politica industriale che “deve creare lavoro, non precario ma stabile, deve dare lavoro a giovani e donne, rilanciare il Mezzogiorno”. Perché, ha detto, “l’occupazione che si sta creando è troppo precaria”.
“Con questo Governo – ha ricordato Landini – abbiamo già fatto due accordi, il Patto per la scuola e per la P.a”, ma oltre “a farli, bisogna applicarli”.
“Sul piano sociale situazione è molto delicata e pericolosa. Il mondo del lavoro sia ascoltato. Non possiamo passare dalla pandemia del virus alla pandemia dei salari”, bisogna mettere al centro “la qualità del lavoro”, dire “basta precarietà, cambiare le leggi sbagliate che in questi anni governi di destra e di sinistra hanno fatto”.