Inchiesta

Le Zes con l’obiettivo della semplificazione incagliate nel mare della burocrazia. Dal 2017

Lo scorso mese di giugno, come sappiamo, il Ministro per il Sud Giuseppe Provenzano ha firmato il decreto istitutivo per le Zone Economiche Speciali (Zes) nella nostra regione.

Il decreto-legge per la istituzione delle suddette aree (del 20 giugno 2017 n. 91, convertito in legge 3 agosto 2017 n. 123) nell’ambito degli interventi urgenti per la crescita economica del Mezzogiorno, prevede che all’interno delle stesse le imprese già operative o di nuovo insediamento, che abbiano almeno un porto adiacente, possano beneficiare di agevolazioni fiscali e di semplificazioni amministrative; nel 2018 è stato adottato il Regolamento recante l’istituzione delle Zes che, in Sicilia, saranno due: una per la parte occidentale e l’altra per quella orientale.

Nello sviluppo delle Zone Economiche speciali un ruolo fondamentale lo assumono sicuramente i porti; abbiamo dunque ascoltato come si stanno preparando gli approdi siciliani a questa importante novità.

Dall’Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale fanno sapere che, a livello nazionale, non c’è ancora il Dpcm; c’è il decreto del Ministro ma non quello del Presidente del Consiglio. Comunque, a vari livelli, si continua a lavorare per organizzare le procedure amministrative fra Regione e Agenzia delle Entrate, nonché la struttura della zona franco doganale su cui ancora non esiste circolare attuativa.

Per quanto riguarda l’Autorità di sistema portuale della Sicilia orientale ci fa il punto Massimo Scatà, responsabile Area Affari Generali, Marketing e Politiche comunitarie, riferimento per la Regione Siciliana nella redazione del Piano Strategico Sicilia Orientale.

“Avendo, come porto Core della Rete TEN-T noi il coordinamento del Comitato di Indirizzo, per le Zone Economiche Speciali della Sicilia Orientale, secondo quanto previsto dal Dpcm d’istituzione, dopo avere raccolto le istanze dal territorio, abbiamo redatto un Piano strategico unico insieme alle Autorità portuali di Messina e Augusta e lo abbiamo trasmesso alla Regione Siciliana, che, con delibera di giunta dell’8 Agosto 2019 lo ha approvato insieme a quello della Sicilia Occidentale essendo a Lei affidata la Responsabilità delle decisioni e della redazione.

La Regione ha elaborato la nostra proposta integrandola con i territori appartenenti alle ex Asi, zone industriali artigianali, ora Irsap, e lo ha inviato al Ministero per il Sud e della Coesione territoriale che lo ha approvato con Decreto il 15 giugno 2020 e si attende, ancora oggi, che detto decreto di approvazione sia approvato dalla Corte dei Conti. – spiega Massimo Scatà -. In attesa del riscontro noi, con ferrea volontà del Presidente Annunziata, esperiente nella costituzione delle Zes in Campania, stiamo comunque andando avanti nelle azioni di preparazione: è in via di costituzione l’Ufficio Zes, una struttura che seguirà lo sviluppo delle stesse e l’attività del Comitato di Indirizzo che sarà presieduto da un Commissario di nomina ministeriale, stiamo attivando tutte le procedure telematiche e amministrative, abbiamo investito circa un milione e 800 mila euro per l’istituzione dello Sportello Unico Attività “SUA” che, per espressa previsione normativa, sarà il punto di ingresso delle istanze da tutto il territorio nazionale ed estero per gli investimenti che gli imprenditori vorranno fare sulle Zone Economiche Speciali.

Tutte queste attività sono sempre condotte in sinergia, oltre che con l’Autorità dello Stretto e dell’AdSP del Mare Sicilia Occidentale, con l’assessorato Attività Produttive, ed altri assessorati coinvolti, attraverso una serie di incontri programmati, a cui, è importante sottolineare, partecipa sempre l’assessore Mimmo Turano, a dimostrazione dell’impegno e dell’interesse per questo straordinario strumento di rilancio della economia regionale, per essere pronti appena ricevuto il via libera dal Ministero.

Stiamo lavorando senza sosta, quindi – prosegue il responsabile Affari generali – predisponendo tutta una serie di attività amministrative”.

Per l’Autorità di Sistema portuale dello Stretto di Messina è intervenuto il presidente Mario Mega. “Le nostre Zone Economiche Speciali, quelle che fanno riferimento ai porti dell’Autorità del sistema portuale dello Stretto, – ha dichiarato Mega – sono inserite all’interno delle Zes della Sicilia orientale la cui governance è in testa all’Autorità di Catania e Augusta, quindi le informazioni amministrative attinenti a quei porti sono le stesse che riguardano anche noi che, dal punto di vista delle Zes, facciamo parte di quella perimetrazione. Quello che posso dire è che siamo ancora in attesa del licenziamento definitivo del progetto della Regione da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri in maniera che poi si possa vedere come darne attuazione. Dovrà essere anche nominato il commissario governativo che dirigerà il Comitato d’indirizzo, quindi al momento credo che un po’ per tutti sia difficile avviare dei cronoprogrammi in quanto non c’è ancora l’operatività dello strumento. Questo al momento è lo stato; – conclude il presidente dell’Autorità di sistema portuale dello Stretto di Messina – certo noi speriamo che si arrivi quanto prima al traguardo anche perché si tratta di funzioni importanti che anche noi vorremmo utilizzare per rilanciare i traffici portuali soprattutto nel settore commerciale”.

Sul tema delle Zone economiche speciali è intervenuto anche l’assessore Turano

Nei piani strategici delle due Zes non c’è nulla lasciato all’improvvisazione

Sul tema dell’iter per la messa in atto delle Zone economiche speciali è intervenuto anche Mimmo Turano, assessore regionale alle Attività produttive.
Assessore Turano, come procede il cammino per l’attuazione delle Zes? Ci sono novità?
“Da giugno attendiamo il decreto di istituzione del Presidente del Consiglio. Mi risulta che i documenti siano ancora al vaglio della Corte dei Conti nazionale”.

Che tempi si prevedono?
“La Regione ha assolto il suo compito nel più breve tempo possibile, adesso i tempi sono determinati da Roma che deve emanare il decreto di istituzione e nominare i commissari delle Zes. È chiaro che continuiamo ad auspicare tempi rapidi”.

Ci sono in programma collaborazioni con enti o altri assessorati per la messa in atto delle aree in questione?
“È tutto messo nero su bianco nei piani strategici delle due Zes, non c’è nulla lasciato al caso o all’improvvisazione”.

C’è il pericolo che la burocrazia possa rallentare l’iter?
“Le Zes hanno proprio la vocazione della burocrazia zero, sarebbe davvero curioso se la burocrazia rallentasse questo iter”.

Dalla Corte dei Conti fanno sapere di avere registrato in data 27 e 28 agosto 2020 i due provvedimenti relativi all’istituzione delle due Zes, e fanno presente che i due decreti del Ministero per il Sud e della Coesione territoriale, in attuazione del decreto di giugno, sono datati 22 luglio 2020.

Adesso “la palla” è passata di nuovo al Ministero per il Sud dove confermano il fatto che le due Zes sono efficaci e che si attende la nomina dei commissari che è al vaglio del Ministro.

Numerosi i benefici previsti una volta che saranno attive

Tra i benefici previsti dai piani strategici inerenti alle aree in questione, attraverso le quali si intende attrarre investimenti dall’estero, è compresa la possibilità di istituire zone franche doganali, all’interno delle quali la merce gode di semplificazioni di carattere doganale e della mera sospensione del pagamento dei diritti doganali fino alla definitiva destinazione della stessa.

Altre importanti misure sono: la disciplina Ace (Aiuto alla crescita economica) finalizzata ad incentivare la patrimonializzazione delle imprese, il Credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali la cui fruizione è subordinata al rispetto delle normative di sicurezza nei luoghi di lavoro e al corretto versamento dei contributi previdenziali e assistenziali a favore dei lavoratori.

Vi è poi il Credito d’imposta su spese incrementali di ricerca e sviluppo attribuito alle imprese che effettuano investimenti nelle suddette attività senza alcun limite in relazione a forma giuridica, settore produttivo, dimensione e regime contabile.

Vi sono poi le misure volte a sostenere nuova imprenditorialità, in tutto il territorio nazionale, attraverso la creazione di micro e piccole imprese competitive a prevalente o totale partecipazione giovanile e femminile e a sostenerne lo sviluppo attraverso migliori condizioni per l’accesso al credito. Altro beneficio di rilievo è il Selfi employment che finanzia, con prestiti a tasso zero, l’avvio di piccole iniziative imprenditoriali promosse da giovani Neet.