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Lega Nord: dopo i 49 milioni di euro anche i 65 milioni di dollari dalla Russia, indagato Savoini

“Ho fiducia in Salvini, ma la magistratura deve fare il suo corso” ha detto il premier Giuseppe Conte sul caso Lega-Russia.

Si è scoperto che la Lega Nord, dopo lo scandalo dei 49 milioni di euro sottratti agli italiani, avrebbe anche cercato di ottenere 65 milioni di dollari dalla Russia, attraverso Gianluca Savoini, leghista e presidente dell’associazione Lombardia-Russia.

Savoini, che è stato indagato dalla Procura di Milano per corruzione internazionale, il 18 ottobre del 2018 all’Hotel Metropol di Mosca fu registrato mentre parla con alcuni russi di strategie sovraniste anti-Ue e di affari legati al petrolio.

Nella registrazione, pubblicata da BuzzFeed, si parla di un accordo per far arrivare fino a 65 milioni di dollari alla Lega.

Per la vicenda i capigruppo del Pd Delrio e Marcucci hanno annunciato una proposta di legge per istituire una commissione parlamentare di inchiesta sul caso. E “Trasparenza” ha chiesto, almeno a parole, anche il M5s.

“La Russia è un grande partner e le sanzioni ci hanno creato dei problemi. Se riuscissimo a fare un lavoro di riavvicinamento tra Usa e Russia, che è quello a cui lavoriamo, sarebbe importante”, ha detto il neoministro agli Affari Ue, il leghista Lorenzo Fontana, che si inventa addirittura una nuova geografia europea: “comunque la Russia ne ha sempre fatto parte”.

Intanto la presidente del Senato Elisabetta Casellati ha rifiutato la pubblicazione degli atti sui legami tra persone vicine alla Lega e a Matteo Salvini e dirigenti russi legati al partito del presidente Putin.

Secondo Casellati la mancata pubblicazione è motivata dall’inammissibilità delle tre interrogazioni con cui sono state chieste.