“In Sicilia si sta muovendo qualcosa”. L’onda nera, impregnata di ideologia neonazista, bufale social ed esoterismo, finita nella recente inchiesta della procura di Bologna avrebbe avuto nell’isola persone interessate ad aggregarsi al gruppo che – stando ai contenuti delle chat intercettate dagli agenti della Digos – puntava a sovvertire l’ordinamento democratico italiano. Tra le persone arrestate ci sono anche due siciliani. Pierluigi Cilano, 26enne laureato in ingegneria biomedica, è nato e vive a Palermo, mentre Alessandro Giuliano ha 51 anni ed è originario di Carlentini, nel Siracusano, anche se risiede in provincia di Ferrara. Conosciuti nelle comunità di estrema destra che si muovevano soprattutto su Telegram con i nickname Blackeagle e Jupiter, nel caso del 26enne, e di Ale Altedo per il 51enne, i due sono stati portati in carcere con l’accusa di avere aderito al progetto denominato prima Werwolf Division e successivamente Divisione Nuova Alba. Il numero di persone che in Sicilia sarebbe stato disposto a passare dalla propaganda dell’ideologia antisemita all’azione violenta sarebbe stato però più elevato.
Complotto demo-pluto-giudaico, campagne no-vax durante il Covid, negazione della Shoah. Leggendo l’ordinanza della giudice per le indagini preliminari Nadia Buttelli e facendo un giro sui profili social degli oltre venti indagati, ci si trova davanti a concentrati di fanatismo che a tratti scivolano nel grottesco. Tuttavia, per i magistrati bolognesi, che hanno preso in mano il fascicolo aperto in principio a Napoli, il rischio che il gruppo guidato dai 37enni Daniele Trevisani e Andrea Ziosi con la collaborazione di Salvatore Nicotra – 45enne nato a Bologna, con un’estrazione culturale, a suo dire, anarchica – potesse compiere azioni pericolose sarebbe stato concreto. Destinataria delle invettive anche la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Si è definita fascista finché non è salita al potere e ora rinnega di esserlo”, era la valutazione che il gruppo che inneggiava a Hitler faceva della leader di Fratelli d’Italia. Un astio che avrebbe portato addirittura al pensiero di architettare un attentato nei suoi confronti. Per prepararsi alla guerriglia i leader del gruppo affermavano l’importanza di fare attività fisica e al contempo divulgavano i link ai canali Telegram in cui è possibile recuperare armi.
Le discussioni intercettate dagli inquirenti riguardano anche temi connessi all’esoterismo. Trevisani ne parla con Giuliano, il giorno in cui il 51enne nato in provincia di Siracusa fa ingresso nel gruppo. Ad avere visto in lui un qualche talento era stato Nicotra, impegnato in una costante ricerca di gente arrabbiata. “Sono qui e ti ho scritto perché sono alla ricerca di guerrieri”, dice Trevisani a Giuliano ad aprile dell’anno scorso. Il capo della Divisione Nuova Alba lamenta come molti che si dicano interessati a sovvertire l’ordine vigente in realtà siano dormienti e “sarebbero invece da rieducare”. A quel punto, il leader del gruppo racconta a Giuliano della propria iniziazione mistica, finendo per descrivere il dittatore nazista come un essere pressoché soprannaturale, capace di muoversi in dimensioni non corporee. “Il mio maestro mi disse: ‘Hitler è un essere straordinario. Non è esistito al mondo un uomo con la volontà di Hitler. È l’essere dalla volontà assoluta. L’ho visto in astrale e lui pure mi ha visto. Hitler ha la capacità di trapassare volontariamente l’astrale’”. Dal canto proprio Giuliano si sarebbe mostrato più pragmatico proponendo di organizzare un raduno in presenza e definendo “molto utile” il link al canale Telegram dedicato alla vendita delle armi on line.
Pierluigi Cilano, il 26enne palermitano arrestato nel blitz, si sarebbe invece mostrato interessato all’ipotesi di organizzarsi per puntare a un colpo di Stato. “Sposava il progetto di sovversione dell’ordine democratico propugnato dal sodalizio e prendeva parte alla discussione afferente all’organizzazione di un attentato in danno di Meloni, incitando il vertice del gruppo, così come Nicotra, ad adottare immediatamente la decisione di eseguirlo”, è il ritratto che ne fa la gip. Nelle chat intercettate, Cilano racconta anche di essere in contatto con gruppi di estrema destra attivi in Sicilia. Tra questi un tale “camerata Martin”, alla cui identità – così come quella di altri soggetti a cui fanno riferimento gli indagati – gli inquirenti stanno cercando di risalire. “Occorre perseguire tutto quanto permette una sovversione totale dello Stato e del sistema. Presa immediata del potere e restauro della Nazione”, era l’auspicio del 26enne palermitano.
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