Siracusa

Lentini, conclusa la campagna di scavi nell’area di Leontinoi

LENTINI (SR) – “Una ricerca che apre a nuovi scenari di conoscenza del sito archeologico di Leontinoi”. È stato questo il commento dell’assessore regionale ai Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, a conclusione della seconda campagna di scavo condotta nelle scorse settimane dal Parco Archeologico di Leontinoi, diretto da Lorenzo Guzzardi, e dall’Università Tor Vergata di Roma. Lo scopo principale del progetto di ricerca, sostenuto dai Comuni di Carlentini e Lentini con la collaborazione dell’azienda agrituristica “Tenuta l’ultimo re”, è stato quello di indagare la complessa storia urbanistica della città attraverso i secoli, dagli esordi di età arcaica nel VIII secolo a.C. fino all’età barocca, ovvero fino al terremoto del 1693.

Quest’anno l’equipe dell’ateneo romano ha proseguito i lavori avviati nel corso della precedente campagna, ampliando l’oggetto della ricerca e raddoppiando il numero dei partecipanti. Alla campagna di scavo ha preso parte un gruppo di ricerca composto da ben trenta persone tra archeologi e tecnici del settore, dottorati, dottorandi, studenti dei corsi di laurea magistrale e triennale che hanno preso parte alle indagini che sono state effettuate in due settori del Colle San Mauro. Al gruppo, diretto da Marcella Pisani, esperta della Sicilia di periodo classico, si è aggiunto quello degli archeologi medievisti diretto da Alessandra Molinari, che da anni studia la Sicilia medievale.

I risultati degli scavi hanno arricchito di un altro tassello la storia di Lentini medievale; è venuta infatti alla luce un’imponente fortificazione con un lungo muro rettilineo spesso due metri che racchiude una serie di ambienti semi-rupestri, verosimilmente alloggi per i soldati.

L’insieme dei rinvenimenti (ceramiche, vetri, metalli, monete, resti di pasto), databile tra la fine del Trecento e la prima metà del Quattrocento, racconta di anni cruciali per la storia politica della Sicilia, in cui si ha un rafforzamento del potere aragonese ai danni delle potenti famiglie feudali e una significativa crescita economica. I ritrovamenti effettuati, inoltre, hanno permesso di ricostruire il tenore di vita dei soldati che mangiavano in ciotole riccamente decorate importate da Valencia, in Spagna, e buttavano la spazzatura al di là del grande muro di fortificazione. Nella parte settentrionale del Colle, le esplorazioni si sono concentrate nell’area dove erano emersi i resti di un tempio greco di epoca arcaica.

Il tempio, di cui ora è nota gran parte del lato occidentale, doveva estendersi per una larghezza di 9 metri e una lunghezza di circa 30 da cui dominava, con la sua imponenza, il ciglio dell’estesa area pianeggiante del Colle verso il vallone San Mauro, dove era ubicata l’agorà della città greca. “La ricerca, realizzata sulla base dei primi risultati delle indagini avviate nel 2021, – ha detto l’assessore Samonà – si è rivolta in modo sistematico allo studio sul poggio che si estende all’estremità meridionale del Colle San Mauro, per restituirci nuovi elementi di conoscenza che aiuteranno a meglio definire la storia del territorio. Un impegno che promette di regalarci nuove e interessanti conoscenze su un’area che ha ancora tanto da rivelare”. Difatti, tra le attività in programma per i prossimi anni, l’equipe dei medievisti e il Parco Archeologico di Leontinoi indagheranno anche su altre zone della città di Leontinoi, che ebbe grande importanza sia in età bizantina che in epoca islamica e normanna.