Pezzi di Pizzo

Letta il liquidatore

Alla fine i Democristi del PD ce l’hanno fatta. Hanno ridotto a pura testimonianza la componente PCI del Partito Democratico. Quello che non riuscì al rottamatore Renzi è riuscito al Pio Enrico Letta.

Lui proviene da un’antica casata della sinistra democristiana, quella di Beniamino Andreatta, fulgido economista, in un partito più di spartitori che di studiosi del Mercato.

Dopo D’Alema e Veltroni sono spariti Bersani, Errani, Bassolino, Fassino finisce in Veneto in posizione incerta, non sappiamo che fine farà Orfini. Rimangono a testimoniare Orlando e Provenzano, per dovere di tribuna.

Il taglio dei parlamentari favorisce questa epurazione perché ci sono dei mantra da sostenere, come la presenza delle donne in lista, che in un partito maschilista come il PCI erano chimere, oggi ci sono nomi nuovi di zecca da Elly Schlein a Bologna a Valentina Scialfa a Catania.

E poi c’è il fattore X dei candidati giovani,che ovviamente non hanno conosciuto né PCI né DS per cause anagrafiche. Con quella sua aria da ragioniere laureato Enrico Letta ha liquidato la ditta, quella che un tempo concorreva con Berlusconi, quella che si era comprata una Banca.

Oggi della ditta non c’è più nemmeno la partita iva, quella se l’era già portata via D’Alema, gli operai se n’erano già andati, ed il sindacato non è più cinghia di trasmissione.

È rimasto un po’ di ceto medio riflessivo da centro urbano, che si vuole riconoscere in persone simili a loro, che abitano negli stessi circondari dei centri urbani, e che comprano negli stessi supermercati e mangiano in alcuni identificati posti.

Questo è oggi il PD un club service rassicurante una minoranza non più egemone. Le ideologie sono morte anche prima del crollo del muro di Berlino, da allora solo sushi e formaggi DOP.

Così è se vi pare.

Giovanni Pizzo