Fatti

L’Europa che cambia: 120 candidati per gli elettori

In Sicilia, per rinnovo del Parlamento europeo, il 26 maggio, gli elettori potranno scegliere tra 120 candidati.

Il diritto di voto è esercitato dai cittadini con almeno 18 anni di età, mentre per candidarsi l’età minima è di 25 anni. In ciascuna lista i candidati dello stesso sesso non possono essere superiori alla metà e i primi due candidati devono essere di sesso diverso. È possibile votare per i candidati italiani anche dall’estero, nei Paesi membri dell’Ue. I cittadini italiani residenti in un paese Ue possono scegliere in alternativa di votare nel paese Ue di residenza.

L’Italia è divisa in cinque circoscrizioni elettorali per le Europee, all’interno delle quali gli elettori potranno esprimere il proprio voto in base alla residenza di appartenenza: Nord Occidentale (circ. I ); Nord Orientale (circ. II); Centrale (circ. III); Meridionale ( circ. IV ); Isole (circ. V ). La scheda elettorale per Sicilia e Sardegna è di colore rosa.

Si vota esprimendo da una a tre preferenze. Nel caso di espressione di due o tre preferenze, queste devono riguardare candidati di sesso diverso.
Sono ammesse all’assegnazione dei seggi le liste che hanno conseguito sul piano nazionale almeno il 4% dei voti validi espressi. I seggi sono attribuiti alle liste proporzionalmente ai voti conseguiti in ambito nazionale, con il sistema dei quozienti interi e dei maggiori resti. Appare opportuno ricordare che il Consiglio dell’Ue aveva modificato l’attribuzione dei seggi al Parlamento europeo, in virtù dell’uscita dalla Ue del Regno Unito, dopo la Brexit. In base a tale decisione il numero dei seggi spettanti all’Italia a partire dalla legislatura 2019-2024 sarebbe dovuta essere di 76. Tuttavia, considerato che il Regno Unito sarà ancora uno Stato membro dell’Unione all’inizio della legislatura 2019- 2024 , il numero dei rappresentanti al Parlamento europeo eletti per ciascuno Stato membro che si insedieranno rimarrà quello attuale, cioè 73 seggi per l’Italia.

Pur essendo eletti per Paese, i deputati al Parlamento europeo si riuniscono in gruppi politici basati su una piattaforma e un’identità comuni, che consentono ai singoli deputati di avere una maggiore influenza.
Le regole del Parlamento richiedono che ciascun gruppo abbia almeno 25 membri e rappresenti almeno un quarto degli Stati membri dell’Ue.
Il Parlamento europeo in scadenza comprende otto gruppi.
L’Unione europea ha un sistema istituzionale ibrido, visto che è molto più strutturata di un’organizzazione internazionale ma meno di una federazione di stati vera e propria.

Come in un’organizzazione internazionale, infatti, molte delle decisioni più importanti passano dalle trattative tra i governi nazionali.
Allo stesso tempo però l’influenza degli stati è in parte bilanciata da istituzioni che caratterizzerebbero uno stato vero e proprio. Anche se il Parlamento è eletto direttamente dai cittadini europei, il governo, cioè la Commissione, è scelto, nei fatti, dal Consiglio europeo, che è composto dai capi di stato e di governo dell’Ue, solo dopo questa scelta interviene il Parlamento ratificando la decisione effettuata con un voto a maggioranza dei membri. Anche per questo spesso si associa alle dinamiche istituzionali europee il concetto di “defIcit democratico”, per indicare un vuoto nel rapporto diretto che dovrebbe legare il Parlamento e chi governa.
Per tentare di porre rimedio a questi limiti nelle elezioni del 2014 i principali partiti politici europei hanno indicato per la prima volta i rispettivi candidati alla presidenza della Commissione, ovviamente solo dopo aver ottenuto, contestualmente, l’assenso dei capi di governo.
Anche per le imminenti elezioni le tradizionali famiglie politiche europee – popolari, socialisti, liberali e verdi – hanno espresso i loro candidati, ma, oltre all’incertezza dei singoli risultati elettorali, rimane l’incognita del fronte c.d. “sovranista”, che condizionerà i futuri assetti istituzionali europei.

È su questo equilibrio fragile, tra interesse europeo e interessi nazionali, che si regge l’intera struttura dell’Unione, il cui futuro dipenderà dai nuovi bilanciamenti politici interni al nuovo Parlamento.


Elezioni europee: i sondaggi, i possibili scenari e le temute ripercussioni sul Governo Lega-M5s

Le prossime elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo saranno un banco di prova per il già complesso equilibrio politico del Governo guidato dal premier Giuseppe Conte.
La tensione tra le due forze politiche è palpabile dopo l’indagine giudiziaria che sta coinvolgendo l’esponente leghista Armando Siri, la cui revoca da sottosegretario di Stato è stata oggetto di scontro tra i due schieramenti governativi.

Le ultime proiezioni di politico.eu, che ha aggregato i dati dei sondaggi nazionali più recenti, con i limiti di metodo che essi implicano, indicano la Lega come primo partito con un risultato ipotizzato del 31%, con un trend che mostra una leggera ma progressiva flessione, comunque il risultato dovrebbe portare la Lega da 5 a 26 europarlamentari.
Il M5S con il 22% dovrebbe essere il secondo partito con 18 europarlamentari rispetto ai precedenti 17.
Il Pd rispetto al 40% delle elezioni europee del 2014, secondo i sondaggi più accreditati, dovrebbe raggiungere il 21% passando da 31 rappresentanti a 18.
Forza Italia si assesterebbe a poco più del 7% passando dai precedenti 13 a 7 eurodeputati.
Tra i risultati più interessanti quello di Fratelli d’Italia, che supererebbe la soglia di sbarramento raggiungendo il 5% portando al Parlamento europeo 4 rappresentanti, considerato che la proposta politica della formazione guidata da Giorgia Meloni sembrerebbe essere riuscita a distinguersi tra gli elettori, rispetto ai temi spesso comuni con la Lega sul sovranismo e sicurezza.

In base ai più recenti sondaggi La Sinistra e +Europa non supererebbero la soglia di sbarramento del 4%, ma sembrerebbero recuperare consenso raggiungendo il 3% ciascuno.

È di tutta evidenza che il voto degli elettori è legato al confronto sulle politiche nazionali, perché, purtroppo, il futuro delle istituzioni europee non è l’oggetto del dibattito politico elettorale.

Il contraddittorio tra le forze politiche è tutto concentrato sugli equilibri interni, infatti, come confermerebbero i sondaggi, soltanto dopo che il M5S ha assunto una posizione più determinata sulla questione legalità, ad esempio con il caso Siri, le previsioni hanno indicato una risalita nel consenso.

Se il quadro delle prospettive elettorali fosse confermato non è improbabile che tra le due forze di governo, Lega e M5S, le differenze diverranno più nette, considerando che con le ultime politiche i rapporti di forza erano quasi invertiti.

In particolare, la Lega alle Politiche aveva il 17% per le Europee dovrebbe raggiungere il 31%, il M5S dal 32% delle elezioni nazionali passerebbe al 22% per le elezioni europee.

La complessità della situazione politica accompagnata dalla fluidità del consenso politico non consente di prevedere se e quali saranno i prossimi equilibri nel corso della legislatura.

Salvini, certo del consenso crescente attorno al Carroccio, garantisce che comunque i risultati delle elezioni europee non andranno a ridefinire nuovi equilibri all’interno della maggioranza. Ma se i risultati fossero coerenti con le previsioni la Lega potrebbe più spazio nelle scelte del Governo, adducendo il successo elettorale, il M5S, diversamente, sosterrà che il risultato elettorale fa riferimento al rinnovo del solo Parlamento europeo e non è da intendere come un test nazionale.


PARLAMENTO EUROPEO, FUNZIONI

Legislazione:
– adotta la legislazione dell’Ue, insieme al Consiglio dell’Ue, sulla base delle proposte della Commissione europea;
– decide sugli accordi internazionali;
– decide in merito agli allargamenti;
– rivede il programma di lavoro della Commissione e le chiede di presentare proposte legislative;

Supervisione:
– svolge un controllo democratico su tutte le istituzioni dell’Ue;
– elegge il presidente della Commissione e approva la Commissione in quanto organo. Può votare una mozione di censura, obbligando la Commissione a dimettersi;
– concede il discarico, vale a dire approva il modo in cui sono stati spesi i bilanci dell’Unione europea;
– esamina le petizioni dei cittadini e avvia indagini;
– discute la politica monetaria con la Banca centrale europea;
– rivolge interrogazioni alla Commissione e al Consiglio;
– effettua monitoraggio elettorale;

Bilancio:
– elabora il bilancio dell’Unione europea, insieme al Consiglio;
– approva il bilancio di lungo periodo dell’UE, il “quadro finanziario pluriennale”.

CANDIDATI CIRCOSCRIZIONE ISOLE

FDI – ­­­­Giorgia Meloni, Raffaele Stancanelli, Maria Carolina Varchi, Giovanni Luca Cannata, Maria Fernanda Gervasi, Francesco Rizzo, Antonella Zedda, Francesco Paolo Scarpinato.

PD – ­­­­Caterina Chinnici, Pietro Bartolo, Andrea Soddu, Michela Giuffrida, Attilio Licciardi, Virginia Puzzolo, Leonardo Ciaccio, Carmela Spicola,

POPOLO DELLA FAMIGLIA – ALTERNATIVA POPOLARE – Nicola Di Matteo, Barbara Figus, Salvatore Anello, Eleonora Pagano, Giovan Battista Montemaggiore, Elena Di Pietra, Fabio Nalbone, Maria Daniela Paglietti.

FORZA NUOVA – ­­­­Roberto Fiore, Maria Borgia, Antonino Currò, MOnica Grillo, Pasquale Alba, Antonina Impellizzeri, Agatino Sapia, Alessia Augello,

FI – ­­­­Silvio Berlusconi, Gabriella Giammanco, Salvatore Cicu, Gabriella Greco, Francesco Saverio Romano, Dafne Musolino, Giuseppe Milazzo, Giorgia Iacolino,

LEGA SALVINI PREMIER – ­­­­Matteo Salvini, Francesca Donato, Angelo Attaguile, Igor Gelarda, Maria Concetta Hopps, Sonia Pilli, Massimiliano, Annalisa Tardino

PARTITO PIRATA – ­­­­Stefania Calcagno, Luigi Di Liberto, Cristina DIana Bargu, Paul Sthepen Borile, Sara Bonanno, Rosaria Cuomo, Emmanuele Somma.

M5S – ­­­­Alessandra Todde, Ignazio Corrao, Dino Riccardo Maria Giarrusso, Flavia Di Pietro, Matilde Montaudo, Donato Forcillo, Antonio Brunetto, Giuseppina Antonella Corrado.

+EUROPA – ITALIA IN COMUNE – PDE ITALIA – ­­­­Fabrizio Ferrandelli, Pietrina Putzolu, Stefania Ficani, Giuseppe Sanò, Silvja Manzi, Marco De Andreis, Maria Saeli, Elia Torrisi.

EUROPA VERDE – ­­­­Nadia Spallitta, Egidio Trainito, Raffaella Spadaro, Claudio Torrisi, Elvira Maria Vernengo, Filippo Occhipinti, Ilaria Fagotto, Giuseppe Cuschera

PPI -Barbara Bartolotti, Luigi Barbera, Roberta Isgrò, Francesco Casula, Valentina Valenti, Francesco Fazio, Federica Nardo, Livio Lucà Trombetta.

LA SINISTRA – Corradino Mineo, Vera Pegna, Abdelkarim Hannachi, Anna Bonforte, Matteo Domenico Iannitti, Giovanna Cosenza, Omar Tocco, Maria Cristina Ibba.

PARTITO COMUNISTA – Marco Rizzo, Laura Bergamini, Alberto Lombardo, Silvia Stefani, Giuseppe Salvatore Doneddu, Giovannina Bastone, Calogero Bavetta, Eleonora D’Antoni.

PARTITO ANIMALISTA – Cristiano Ceriello, Anna Tonia Ravicini, Enrico Rizzi, Carmelo Carlo Callegari, Annunziata Bruno, Isabella Campana, Alberto Musacchio.

CASAPOUND – DESTRE UNITE – Simone Di Stefano, Rosamaria Volcan, Francesca Caria, Giusy Morello, Giuliana Pinna, Pierluigi Reale, Vittorio Susinno, Luca Virdis.