I cinque hub attivi contro la pandemia in provincia di Catania chiuderanno nei primi giorni di aprile. La conferma è arrivata durante la riunione della direzione generale dell’Asp, alla presenza del commissario regionale Covid, Pino Liberti, che si è tenuta oggi nel primo pomeriggio nella sede dell’azienda.
Durante l’incontro si è pianificato come applicare il decreto dell’assessorato regionale alla Salute per la proroga del personale ancora occorrente nella lotta alla pandemia, che si vedrà allungato il contratto sino alla fine di dicembre.
Al termine della riunione abbiamo sentito il commissario Liberti che insieme agli altri responsabili dell’azienda sanitaria provinciale ha dibattuto sulle prossime mosse da mettere in pratrica.
Liberti, come era ovvio attendersi, nonostante le indiscrezioni della stampa su una sua possibile e imminente riconferma nella veste di commissario tramite nuovo provvedimento dell’assessore Ruggero Razza, temporeggia e dice di non conoscere cosa lo attende a partire dal primo aprile. Poi, però, stuzzicato dice chiaramente: “Io sarò felice sia se resto a fare il commissario sia se torno a fare il medico infettivologo nel mio ospedale, il Cannizzaro”.
Ma lei veramente non sa se resta o no? Domani scade il decreto di emergenza, l’assessorato ha già fatto il provvedimento ad hoc per il prosieguo della lotta alla pandemia e lei sembra come coloro che son sospesi… Appare davvero singolare che lei non sappia nulla…
“Sembrerà strano, ma realmente non so nulla. E non può certamente essere la stampa a dirmi se rimarrò o no… Qualunque tipo di decisione assumerà l’assessore io lo accoglierò positivamente”.
Ammettiamo che lei resti, cosa che sembra scontata. Cosa farà con gli hub. Li chiuderà o no?
“Secondo me tutti e cinque i grandi centri della provincia devono chiudere. L’ho ribadito anche oggi durante la riunione all’Asp. E per una serie di motivi, ma soprattutto perché col numero di vaccinazioni che si fanno oggi non ci sono più giustificazioni alla spesa che viene sostenuta per il loro funzionamento. Perché il costo di un hub non è soltanto per il personale, ma anche per l’energia elettrica, il riscaldamento, la vigilanza …e altre spese che, ripeto, oggi non trovano più alcuna giustificazione”.
Il personale di questi centri e di tutta la macchina commissariale contro la pandemia che fine farà? E a quante di queste persone verrà prorogato il contratto?
“Allora vorrei che fosse chiaro a tutti che il Covid non è finito e quindi bisognerà continuare a lavorare nel prosieguo dell’attività di censimento, contrasto e di prevenzione. Ci sono alcune attività che si sono abbassate di intensità, come quella relativa alla vaccinazione. Quindi il personale finora addetto alle somministrazioni delle dosi subirà una modifica del contratto e il personale sarà proporzionato alla reale necessità. Detto dei vaccinatori, invece tutte le altre attività perdurano perché con mille positivi al giorno il tracciamento, il flusso dei dati da inviare all’assessorato, i tamponi nei drive, saranno attività che devono mantenere invariato il numero della forza lavoro”.
Attualmente la macchina contro il Covid conta oltre mille addetti. Saranno tutti confermati?
“La mia idea, se io rimarrò commissario, sarà quella di rinnovare tutti i contratti, ma mediante un adeguamento del monte orario attuale di una parte di questi addetti, secondo il tipo di attività che svolgono. Quindi potrà capitare che alcuni addetti si vedano ridotto il monte ore settimanale, ma al momento non abbiamo ancora fatto un calcolo. Procederemo secondo le reali esigenze degli uffici”.
Non le sembra esagerato mantenere tutto questo personale? C’è chi sottovoce, tra gli avversari, parla addirittura di manovre elettorali…
“Ma affatto… e ripeto per l’ennesima volta che a molti di questi giovani bisognerebbe fare una statua per come hanno lavorato sotto la pandemia”.
Se gli hub e altri centri chiuderanno, dove sarà collocato tutto questo personale?
“Guardi che negli Hub non c’è quasi più nessuno. Questi impiegati sono già dislocati nei Distretti, negli uffici a caricare dati. E’ giusto che però ogni Distretto comunichi il tipo di attività che intende proseguire”.
Si vocifera, anche sempre in ambienti Asp, che a fine anno molti di questi impiegati a tempo determinato chiederanno la stabilizzazione…
“No affatto. Si tratta nella maggior parte dei casi di Co.co.co ingaggiati con il Click day e la legge non prevede stabilizzazioni in nessun caso e di alcun tipo. C’è invece una previsione da parte dell’assessorato di fare una ricognizione nelle varie aziende sanitarie provinciali per bandire concorsi ad hoc per la copertura del personale mancante”.
Giuseppe Bonaccorsi