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Libia, Sarraj dice basta alle trattative con l’uomo forte della Cirenaica

TRIPOLI – Il premier libico Fayez Serraj è determinato: “Non mi siederò con Haftar dopo i disastri e i crimini che ha commesso nei confronti di tutti i libici. Noi abbiamo sempre cercato di risolvere le nostre dispute attraverso un processo politico, ma ogni accordo è stato subito rinnegato da Haftar. La Libia non può essere assoggettata a una sola persona o a un gruppo di persone”.

Per Sarraj l’anno passato dopo l’inizio dell’offensiva di Haftar “è stato un anno pessimo per la Libia, un anno triste e doloroso perché la Patria ha perso migliaia di suoi figli. L’aggressione ha provocato decine di migliaia di famiglie sfollate, la devastazione di istituzioni pubbliche e private. Ma abbiamo risposto all’aggressore, i figli di altre città sono accorsi per sostenere Tripoli dando corpo con i cittadini della capitale a una epopea di coraggio e di sacrificio. Sono riusciti a far fallire il progetto di rivolta che voleva riportare una dittatura nel Paese”.

“Avevamo accettato il cessate-il-fuoco e la tregua umanitaria, ma senza abbassare la guardia. Ci aspettavamo che i pericoli dell’epidemia di coronavirus avrebbero trasformato Haftar in un uomo di parola, per una volta. Ma lui ha visto nella pandemia un’opportunità per attaccarci! Visto il fallimento, ora bersaglia con bombardamenti indiscriminati Tripoli, le zone residenziali, gli impianti e le istituzioni civili, e addirittura l’ospedale pubblico Al Khadra nel centro della capitale”.

“Ed eccoci oggi, un anno dopo, con la riconquista di città come Sabrata e Sorman. Siamo più forti e ci muoviamo con passi giusti verso un obiettivo inamovibile, quello di respingere l’aggressione. Ciò avverrà presto, Inshallahà”, aggiunge. I

Il premier del governo di Tripoli poi aggiunge di avere le prove “sulla partecipazione di mercenari stranieri nelle milizie di Haftar. La Russia ha dichiarato che i mercenari russi in Libia non rappresentano gli interessi russi né percepiscono soldi dalla Russia. Ci sono siriani che giungono dalla Siria a bordo di voli Damasco-Bengasi della compagnia aerea Ajnihat Asham (Ali di Damasco), inclusa nella lista nera del Ministero del Tesoro statunitense. Noi non abbiamo contratti con mercenari, ma abbiamo firmato un accordo di cooperazione militare con la Turchia alla luce del sole”.