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L’impegno di Catenanuova contro la violenza di genere

CATENANUOVA (EN) – L’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Carmelo Scravaglieri ha voluto dimostrare ancora una volta la propria sensibilità nei confronti di un tema delicato e attualissimo come quello della violenza contro le donne.

Lo ha fatto decidendo di aderire alla campagna contro la violenza sulle donne denominata “Posto occupato”, ideata da Maria Andaloro. Un’iniziativa pensata anche in memoria Loredana Calì, la quarantenne di Catenanuova uccisa il primo aprile del 2019 a colpi di pistola dal marito Filippo Marraro, che ha visto l’Ente collocare tre “sedie vuote” in altrettante sale del Municipio.

L’iniziativa discende dall’atto di adesione del Comune alla campagna denominata “Posto occupato” e vede tra i primi sostenitori lo stesso sindaco Scravaglieri. “La violenza contro le donne – ha sottolineato il primo cittadino – sta diventando sempre più una drammatica e grave violazione dei diritti umani, che nel nostro Paese ha assunto un carattere pervasivo e strutturale tale da assurgere, purtroppo, a grave piaga sociale da combattere con ogni mezzo e in tutti i modi, affrontando con determinazione tale delicatissima problematica”.

“Per questo – ha aggiunto – in memoria della nostra concittadina Loredana Calì sono state collocate ‘sedie vuote’ nell’aula consiliare Piersanti Mattarella, nell’Auditorium Turi Salerno del Polivalente culturale e nella Sala Corrado Lentini del Municipio”.

“Posto occupato”, avviata nel 2013 a Rometta, in provincia di Messina, si prefigge di riservare un “posto” alle donne vittime di ogni forma di violenza e costituisce un simbolo forte ed efficace che rimanda a uno spazio concreto, dedicato a tutte le persone che hanno subito abusi.

“Donne – è scritto nell’atto approvato dal Comune di Catenanuova – che prima di essere uccise da un marito, un ex, un amante, uno sconosciuto, occupavano un posto in famiglia, a teatro, a scuola, in ufficio, nella società”.

“È necessario – ha concluso il sindaco – mantenere viva l’attenzione e affrontare alla radice l’emergenza sociale della violenza di genere, sia nella vita pubblica che privata, in tutta la sua complessità e in tutte le forme in cui si manifesta. Bisogna arginare comportamenti che potrebbero sfociare in incidenti mortali o provocare danni psicologici, sessuali o economica, con minacce e persecuzioni”.