Pezzi di Pizzo

L’incoerenza paga due volte

Stiamo riuscendo come Italia nella mirabile impresa di pagare due prezzi. Il governo Meloni da un lato è spudoratamente Atlantico e sposa la Nato in tutto e per tutto. E quindi ne deve pagare i prezzi in aumento di spese militari nel nostro bilancio. Dall’altro apre a provvedimenti anticapitalistici, contro il libero mercato, come la legge sui sovraprofitti bancari o quella sull’aumento dei poteri di interdizione delle minoranze societarie, roba alla Grillo. In questo, per accontentare la pancia del suo elettorato, rispolvera temi da destra sociale creando però un’incoerenza che rende perplessi i politologi ma soprattutto i mercati. E queste cose, registrate dai massimi media finanziari, produrranno inevitabilmente aumenti in termini finanziari dei tassi di interesse del debito. I rendimenti dei BTP a lungo termine sono saliti già ai massimi degli ultimi 10 anni, e lo spread entrerà progressivamente in tensione, di fatto la finanziaria verrà fatta per pagare i servizio al debito e non per tagliare tasse.

La Meloni che ha abili consiglieri sulla politica interna, sulle dinamiche di contatto con gli apparati giurisdizionali e di sicurezza, oltre che militari vista la nomina di Cavo Dragone alla Nato, latita invece sui fondamentali dell’economia. Non ci sono  grandi economisti nell’area di governo, c’è qualche professore antieuropeista ed antieuro, non c’è nessun Monti o Draghi come standing sui mercati, sui club economici, sugli investitori istituzionali dei fondi. Non si pretende un Modigliani ma Giorgetti, pur apprezzato in alcuni ambienti non ha il credito di Guido Carli o di Ciampi. Infatti la Meloni voleva Panetta che è molto accreditato in Europa e nei mercati, ma quello ha gentilmente declinato aspettando il ruolo di Governatore della Banca d’Italia che gli spetta quasi di diritto, consentendogli una posizione più defilata dal governo.

Forse questo gentile rifiuto è stato il vulnus con cui è nato il governo Meloni, e le improvvide mosse sulle dinamiche finanziarie ne sono l’inevitabile effetto.

Quello che non capisce, o non vuole capire, la Meloni è che Nato e libero mercato sono un assioma inscindibile e non si può stare nell’una escludendo l’altro. I politici italiani da sempre masticavano poco di Economia, ma si fidavano di tecnici validi. Poi arrivò Berlusconi che capiva istintivamente il senso del mercato. Oggi siamo in un sistema politico, maggioranza ed opposizione, che sembra orbo su questi temi, che però è quello che fa girare il mondo sia nelle libere democrazie che in quelle autocratiche. Se queste regole fondamentali non si capiscono, e si mostra incoerenza, rischi di pagare due prezzi, e non ce lo possiamo permettere.