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Lipari, cave di pomice, Samonà propone un parco geominerario

“Dopo l’appello promosso da alcune organizzazioni locali in merito alla cava di pomice come testimonianza di un’antica tradizione estrattiva identitaria per l’Isola, su impulso del mio assessorato, la Soprintendenza di Messina ha effettuato un sopralluogo tecnico, nelle località di Acquacalda e Porticello, per verificare lo stato del vecchio mulino e degli stabilimenti della Pumex, tutelati con decreto del 1993 con destinazione Museo della Pomice”.

Lo ha detto Alberto Samonà, assessore regionale dei beni culturali.

“Il sopralluogo – ha aggiunto l’Assessore – ha potuto rilevare che, del vecchio impianto sono rimaste in piedi solo le mura perimetrali. E’ risultato inaccessibile a causa della fitta vegetazione che lo circonda e rimane visibile solo la vecchia ciminiera in cotto a raggiera che svetta per un’altezza di 15 metri. Dalla soprintendenza ricordano che vige il Piano territoriale paesistico delle isole Eolie sin dal 2001, mentre non è chiara la proprietà delle aree su cui si trovano le strutture ed è attualmente in corso un contenzioso tra il comune di Lipari”.

“Nella località Porticello – ha puntualizzato – si è effettuata la ricognizione dell’impianto industriale della Pumex che risulta chiuso dal 2007, anno in cui è stato effettuato il sequestro giudiziario. In atto i macchinari sono in fase di smontaggio e vendita da parte del curatore fallimentare. La struttura più recente, in parte agibile, è suddvisa in padiglioni, alcuni dei quali in rovina. L’area è stata messa in sicurezza dal comune. I macchinari, ancora apparentemente in discreto stato, sembrano risalire agli anni ’50-’60 del secolo scorso a testimonianza della memoria storica dell’Isola, dove l’estrazione della pomice si pratica sin dalla preistoria”.

A seguito del sopralluogo – conclude Samonà – la Soprintendenza ha evidenziato che si potrebbe valutare la possibilità di realizzare – limitatamente ad alcune aree – un parco geominerario con funzione didattica per conservare la memoria e la storia dei luoghi e testimoniare il processo estrattivo e la storia della pomice attraverso foto, documentazioni, testimonianze, oggetti e ricostruzioni del ciclo di lavorazione”.