Cronaca

Catania, urla e violenza in corso Sicilia: lancia cassa Bluetooth contro la compagna e la ferisce

La Polizia di Stato di Catania ha arrestato un uomo per maltrattamenti nei confronti della sua compagna dopo una lite in centro.

L’episodio si è verificato lo scorso 28 agosto, in pieno giorno.

La lite in strada e la storia di maltrattamenti alla compagna a Catania

Nella mattinata dello scorso 28 agosto, il personale delle Volanti è stato inviato in corso Sicilia dove alcuni presenti avevano segnalato una violenta lite in atto tra un uomo e una donna.

I due soggetti sono stati rintracciati nella vicina piazza Spirito Santo. La donna, trovata in lacrime e in stato confusionale, lamentava un forte dolore a una delle caviglie e zoppicava evidentemente. A pochi metri di distanza vi era l’uomo, che con tono minaccioso “intimava” agli agenti di non prestare soccorso alla sua compagna.

Separate le parti, dopo aver richiesto sul posto l’intervento di personale sanitario per prestare le necessarie cure alla donna, quest’ultima ha raccontato agli agenti quanto accaduto poco prima. Al culmine dell’ennesima lite, il compagno le aveva dapprima sferrato calci e pugni e successivamente le aveva scaraventato addosso una pesante cassa Bluetooth, colpendola alla caviglia sinistra. Così le aveva provocato un forte dolore, che l’avrebbe fatta piangere e urlare a tal punto da richiamare l’attenzione dei passanti.

Le conseguenze e il passato violento dell’arrestato

Peraltro, i sanitari intervenuti hanno rilevato, oltre all’ecchimosi alla caviglia, anche un morso sul braccio sinistro, che la vittima dichiarava di aver ricevuto due giorni prima dal compagno a seguito di un ennesimo acceso diverbio.

L’uomo, senza fissa dimora, annoverava numerosi precedenti ed era già stato arrestato e denunciato in passato perché responsabile di maltrattamenti proprio contro la compagna. Inoltre, gli era stato notificato nel mese di ottobre dello scorso anno il provvedimento di ammonimento per atti di violenza domestica.

Pertanto, gli agenti hanno arrestato e condotto in carcere il reo. Il giudice per le indagini preliminari ha disposto, dopo l’udienza di convalida, il divieto di avvicinamento e comunicazione con la vittima (con applicazione del braccialetto elettronico).

Immagine di repertorio