Un itinerario turistico-culturale attraverso i luoghi del territorio catanese che raccontano le vicende belliche successive allo sbarco anglo-americano in Sicilia del luglio 1943. È quello che vorrebbe far nascere Francesco Valenti, consigliere del VI Municipio, che ha indirizzato una mozione all’amministrazione comunale. Non solo: il consigliere ha realizzato anche un filmato, calandosi nei panni di divulgatore e guida turistica, in cui mostra alcuni di questi luoghi come il bunker di Monte Po o il rifugio ospitato all’interno del liceo Boggio Lera.
“L’idea – esordisce il consigliere – nasce dalla passione per la storia e dalla consapevolezza di vivere in una città che vanta un immenso patrimonio storico-culturale. Insieme al regista Francesco Di Mauro, produttore della casa cinematografica Ciclope Film, abbiamo realizzato un video, per andare oltre la semplice azione politica rappresentata dalla presentazione di una mozione. L’obiettivo era quello di far vedere, anzitutto ai catanesi e poi anche ai turisti, quello che c’è nel nostro territorio. Luoghi che, quasi sempre, sono sconosciuti ai più. Basti pensare al prestigioso Museo dello Sbarco, allestito ormai vent’anni fa, nel quale i visitatori della nostra città si recano quasi per caso. Eppure, prosegue Valenti, si tratta di un sito dall’immenso valore storico, praticamente unico al mondo.
Il filmato, ci spiega il consigliere di Fratelli d’Italia, ha acceso una scintilla: “Dopo la pubblicazione siamo stati contattati da numerosi storici ed associazioni, come la federazione nazionale arditi italiani, che da sempre si occupa, a titolo gratuito, del restauro dei luoghi ancora in piedi. Appassionati ed esperti ci hanno detto – prosegue – che esiste già un turismo bellico. Sono tanti, infatti, i canadesi, gli inglesi o gli statunitensi che – venendo in Sicilia – li contattano perché vogliono vedere i luoghi dove hanno combattuto i loro padri, i loro nonni. Il primo obiettivo da raggiungere è quello di raggruppare questi siti in un percorso, predisporre una mappatura dei luoghi e realizzare un sito internet”.
Qualora il Comune di Catania o la Regione Siciliana decidessero di avallare e finanziare la realizzazione del progetto, si troverebbero ad affrontare spese per nulla ostiche perché, spiega Valenti, non dovrebbero creare ex novo pressoché nulla: “Si dovrebbe soltanto riqualificare i luoghi, apporre le indicazioni di carattere storico-informativo e predisporre il servizio di guide turistiche e del bus navetta per l’accompagnamento dei turisti nei vari siti – dice. E inoltre – sottolinea – si creerebbe un indotto importante, per esempio, nel settore turistico e ricettivo. A Catania, oltre al rifugio del liceo Boggio Lera, ci sono quelli di Via Daniele e Via Cardì, che potrebbero presto essere aperti al pubblico. L’associazione ‘Officine Culturali’ e le associazioni speleologiche, stanno lavorando per renderli fruibili e visitabili”.
Ma quali saranno i prossimi passi?: “I cittadini – spiega Valenti – ci spingono ad andare avanti, ringraziandoci per ciò che gli permettiamo di conoscere. Storici ed associazioni ci stanno guidando alla scoperta di altri luoghi, in particolare nella zona dell’Oasi del Simeto, che svolse un ruolo fondamentale nelle battaglie dell’estate ’43. Realizzeremo altri video e mostreremo, ad esempio, i siti simbolo della sanguinosa battaglia del Ponte Primosole, decisiva per la conquista anglo-americana di Catania”.
Il passo successivo, grazie al supporto di chi ha aderito a questa idea e alla forza dirompente dei filmati, sarà quello di mettere tutto nero su bianco: “Vogliamo presentare un progetto con una mappatura dei luoghi e con tutte le indicazioni, logistiche e non, per realizzare questo tour turistico. Lo presenteremo sia al Comune che alla Regione, dimostrando loro la possibilità di realizzare un importante prodotto con costi irrisori e grandi prospettive”.
Questo itinerario, nelle intenzioni del consigliere, potrebbe fare da apripista per creare un vero e proprio turismo dei percorsi: “Catania potrebbe diventare come le grandi città italiane ed europee, dove i turisti al loro arrivo ricevono una mappa con i vari itinerari possibili e decidono autonomamente cosa vedere. Guardando al nostro territorio penso non solo al percorso della seconda guerra mondiale, ma anche a quello greco-romano, a quello enogastronomico o sui luoghi agatini. Molto suggestivo – prosegue – sarebbe anche un tour nella Catania sotterranea. Abbiamo un patrimonio di itinerari, che potrebbe concentrare il turismo nella nostra città. Il mio rammarico è quello di vivere in un territorio con un aeroporto internazionale e un porto turistico dove, però, i turisti sono solo di passaggio”.
Vittorio Sangiorgi