PALERMO – Le amministrazioni pubbliche isolane faticano a tenere il ritmo verde registrato nel resto d’Italia. Gli ultimi dati dell’Istat, aggiornati al 2017 e rilasciati nelle scorse settimane, certificano il ritardo nel green public procurement (applicazione dei criteri ambientali minimi negli acquisti di beni e servizi) dei comuni isolani rispetto ai colleghi settentrionali.
COSA SONO I CAM
I criteri ambientali minimi sono ormai parte integrante anche del Codice degli appalti: premiano gli acquisti sostenibili effettuati nel nome dell’economia circolare. Il ministero sottolinea che garantiscono i requisiti ambientali per le “varie fasi del processo di acquisto, volti a individuare la soluzione progettuale, il prodotto o il servizio migliore sotto il profilo ambientale lungo il ciclo di vita, tenuto conto della disponibilità di mercato”. La loro applicazione sistematica ed omogenea consente di “diffondere le tecnologie ambientali e i prodotti ambientalmente preferibili e produce un effetto leva sul mercato, inducendo gli operatori economici meno virtuosi ad adeguarsi alle nuove richieste della pubblica amministrazione”.
APPARECCHIATURE ELETTRONICHE, ARREDI E CARTA
Soltanto il comune di Palermo ha adottato i criteri ambientali minimi (Cam) per l’acquisto di apparecchiature elettroniche per ufficio nel 2017. Per gli altri comuni capoluogo che hanno proceduto ad acquisti (Enna, Agrigento ed Enna), non sono stati utilizzati i Cam. La situazione non migliora negli arredi per ufficio: Palermo, Agrigento, Caltanissetta, Enna e Siracusa hanno effettuato acquisti ma soltanto il capoluogo di regione e il centro aretuseo hanno effettuato acquisti verdi. Nell’arredo urbano i comuni attivi sono stati Caltanissetta, Enna, Ragusa e Siracusa, e soltanto questi ultimi due hanno utilizzato i Cam. Unico segnale positivo ha riguardato l’acquisto della carta: coinvolti Trapani, Palermo, Agrigento, Enna, Catania e Ragusa mentre soltanto due (Trapani e Agrigento) non hanno fatto riferimento ai Cam. Nel resto d’Itali si respira un’aria decisamente migliore. Città come Alessandria, Aosta, Genova, Verbania, Torino, Brescia, Pavia, Bolzano, Vicenza, Padova, Reggio Emilia, Ferrara e molte altre hanno effettuato tutti i loro acquisti di questo capitolo seguendo le regole dei criteri ambientali minimi.
CARTUCCE, EDILIZIA, ILLUMINAZIONE E RIFIUTI
C’è la solita eccezione di Palermo anche in questo comparto: il comune capoluogo è l’unica città isolana ad aver effettuato acquisti (cartucce per stampanti, pulizia e prodotti per l’igiene) facendo esclusivamente riferimento ai criteri ambientali minimi. Nel resto dell’Isola non si può certo dire che ci sia molto: si segnalano anche Messina (acquisti Cam per l’illuminazione), Catania (acquisti Cam per le cartucce per stampanti), e quindi Ragusa (acquisiti Cam per pulizia e prodotti per l’igiene).
RISTORAZIONE, TESSILI CLIMATIZZAZIONE, VEICOLI E VERDE
Anche nell’ultimo capitolo preso in considerazione, si segnalano le discrete performance di Palermo e Ragusa (acquisti Cam per la ristorazione collettiva) e poi rispettivamente per tessili e verde pubblico.