Il giocatore di poker aspetta le mosse altrui, e poi, quando gli altri pensano di avere il punto, apre il gioco. Così ha fatto Raffaele Lombardo, ha chiuso direttamente con il lombardo Salvini l’accordo per le europee, mentre Cuffaro, ormai mentore di Schifani, aspetta la famiglia Arafat a Ribera, in un momento in cui i missili piombano su Israele, tempismo eccezionale, ponendosi forse come mediatore mediorientale.
I rapporti Lega-Mpa non sono nuovi, un tentativo fu fatto anche nella scorsa legislatura, ma senza esito. Oggi però c’è la congiuntura del voto europeo ed i gruppi politici siciliani si stanno posizionando ai blocchi di partenza. Certo la mossa non sarà senza conseguenze, anche dentro la Lega siciliana. Immaginare un’agape fraterna tra Raffaele da Grammichele e Luca Sammartino è alquanto improbabile. Troppo simili e troppo pescanti nello stesso mare, per stare sulla stessa barca. Ci sarà inevitabilmente una reazione a catena come nelle fissioni nucleari, e scenari ad oggi sussurrati potrebbero a breve appalesarsi. Forse Salvini aveva intuito il feeling strettissimo con Cuffaro del vice presidente della Regione, si parla di una telefonata che ha impedito settimane fa l’arrivo di Sammartino alla convention della Nuova DC a Palermo. Si diceva di un incontro tra Lombardo e Salvini a Roma. Alla fine Il segretario della Lega, che è un animale politico, ha voluto calare l’asso prendendo in contropiede il centrodestra isolano. Questa cosa avrà refluenze nella maggioranza regionale? Se fanno un intergruppo certamente. C’è la finanziaria, ci sono le direzioni generali già rinviate a lungo. Qualcosa accadrà. Lo spariglio cambierà aperture, chip e rilanci della politica siciliana.
Intanto più a Sud la guerra infiamma il medioriente, ed il Canale di Sicilia brulica di migranti. Ma noi guardiamo alla nostra sempiterna scacchiera. Si prevede un clima elettorale da mare mosso.