Infuria la polemica sul tema calo natalità in Italia. Ad accendere la miccia le dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia (“Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica”), con la dura risposta dell’opposizione che, per bocca di Elly Schlein, non si fa attendere (“questo è suprematismo bianco”).
«Le nascite non si incentivano convincendo le persone a passare più tempo a casa, perché si intensificano i rapporti, come ha sostenuto qualcuno, non è quello il modo. Il modo è costruire un welfare che permetta di lavorare e di avere una famiglia, sostenere le giovani coppie a trovare l’occupazione. Non possiamo arrenderci all’idea della sostituzione etnica: gli italiani fanno meno figli, quindi li sostituiamo con qualcun altro. Non è quella la strada». , Così Lollobrigida nel corso del congresso della Cisal.
«Le parole del ministro Lollobridiga sono disgustose sono parole inaccettabili da chi ricopre il suo ruolo. Ci riportano agli anni ’30 del secolo scorso sono parole che hanno il sapore del suprematismo bianco», ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, durante la manifestazione organizzata da Tavolo asilo e immigrazione a Roma contro il decreto Cutro. «Mi auguro che Giorgia Meloni e il governo prendano le distanze da queste dichiarazioni – conclude – fatte per altro nel giorno in cui il presidente Mattarella si trova in visita ad Auschwitz».
«Ci stiamo opponendo al passaggio di questo disumano decreto Cutro, che negli ultimi giorni si è arricchito di norme disumane che vogliono smantellare un’accoglienza diffusa, l’unica in grado di garantire la vera inclusione delle persone che arrivano, con il coinvolgimento dei sindaci e delle comunità locali – prosegue Schlein -. Noi ci opporremo a queste norme ingiuste e a fare le nostre proposte alternative su politiche migratorie che siano lungimiranti, efficaci e rispettose dei diritti fondamentali. La smettano di calpestare la dignità delle persone, non si può continuare a trattare come emergenziale per convenienza elettorale, come fa la destra da anni in questo Paese, quando quello dell’immigrazione è un fenomeno strutturale che richiede politiche, risorse, sapere e competenze».