Sanità

Palermo, Lorefice in Cattedrale contro guerre e fake news: “Immacolata ci liberi dalle menzogna”

Una omelia dai profondi contenuti, estremamente attuale e pregna di buoni propositi. E’ quella dedicata dell’arcivescovo di Palermo, Corrado Lorefice, nel pontificale dell’Immacolata in Cattedrale. I tempi difficili, caratterizzati da violenza a tutte le latitudini, sia a livello mondiale che casalingo, per l’alto prelato impongono una riflessione. «In un tempo senza attesa, fatto di  venti di sventura,  guerre, violenza urbana e casalinga a Palermo come a Padova, a Kiev come a Gaza, risuoni l’annuncio a Maria come buona notizia».

Tempi difficili

In religioso silenzio, come si conviene cosnsiderato il contesto, Lorefice aggiunge: «un tempo sterile», non solo «a causa della bassa natalità che sta colpendo il nostro continente, che invecchia sempre di più» ma anche per i venti di guerra che soffiano intorno ad esso. E poi l’atto di accusa, veemente, nei confronti delle fake news, nuova piaga al tempo di internet. «Notizie spazzatura, notizie brutte, che suscitano fragilità psicologica e paura – ha sottolineato nell’omelia -. Insicurezza, aggressività sociale, soprattutto tra i giovani, ma anche un sentimento di disorientamento e desolazione tra gli anziani. Un tempo che batte in velocità ogni notizia buona. Abituato solamente a notizie che registrano venti di sventura».

Lorefice: “L’asse della storia nuova”

Infine il messaggio rivolto ai fedeli ad aprire gli occhi, distinguendo il male dal bene, decisivo per cambiare l’asse della storia: «C’è un adventus, un arrivo, una venuta – dice – arriva ciò che gli uomini e le donne da soli non possono darsi. L’annunciazione dell’angelo a Maria, Vergine immacolata, apre il mondo, questo nostro mondo immerso nel travaglio della storia, lo feconda e gli imprime una vitalità estatica.  È l’asse della storia nuova, libera dall’inganno e dalla menzogna dell’onnipotenza dell’uomo, della pretesa di farsi come Dio”.

Lorefice: “Un disegno d’amore”

“L’inganno, sempre in agguato in ogni tempo e in ogni luogo, che fa precipitare nell’involuzione la storia umana. Ciò che muove il serpente, il seduttore, è una macchinazione, una pianificazione subdola, menzognera e divisiva: che l’uomo rinneghi di essere creatura dialogica per ergersi a creatore, a detentore di potere.  Ciò che muove Dio è un disegno d’amore – afferma Corrado Lorefice – , di vita, di comunione. Il mondo giardino di una casa fraterna. Dio riassesta la storia in Maria creatura colmata di grazia, riempita di Dio, amata da sempre e per sempre».