PALERMO – Una lotta alle mafie sempre più transnazionale e un sistema economico sempre più permeabile, reso più fragile dalla pandemia: il nuovo progetto educativo antimafia promosso dal centro studi Pio La Torre riparte da questa riflessione, all’indomani dell’approvazione, da parte di 190 nazioni, della risoluzione italiana presentata all’Onu di Vienna contro la criminalità organizzata internazionale.
Il titolo della conferenza, in programma giovedì, dalle 9 alle 11.30, è: “Vent’anni dalla Convenzione Onu Palermo 2000: evoluzione storica, analisi e contrasto delle nuove mafie e delle loro reti relazionali violente e corruttive nell’era della pandemia” e sarà trasmessa in diretta streaming sul sito www.piolatorre.it e sul portale Ansa Legalità&Scuola.
Relatori dell’incontro, che inaugura la quindicesima edizione del progetto educativo antimafia, saranno il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando e il consigliere giuridico Antonio Balsamo, moderati da Vito Lo Monaco, presidente del centro.
L’iniziativa, causa restrizioni sul numero dei partecipanti imposte dalle norme anti Covid19, sarà trasmessa in video dalla sede del centro Pio La Torre – dove l’ingresso sarà consentito soltanto ai relatori e allo staff del Pio La Torre – e visibile sulla homepage del sito www.piolatorre.it.
Nel corso della conferenza saranno trasmessi dei video contributi da parte della ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, dell’ex direttore della Dia, il generale Giuseppe Governale, e di Massimo Leonardo, dirigente scolastico del liceo classico Vittorio Emanuele II di Palermo, scuola capofila del nuovo progetto educativo antimafia.
Sono oltre 60 le scuole che parteciperanno in collegamento alla prima videoconferenza interagendo tramite App, insieme agli studenti detenuti di 12 case circondariali, da Nord a Sud Italia, e oltre 200 gli istituti che hanno manifestato interesse per il nuovo ciclo di incontri.
Il progetto educativo ha il patrocinio del Miur, la collaborazione della direzione del Dap per la partecipazione degli studenti – detenuti e la disponibilità di istituzioni come la Dia, le associazioni degli studenti universitari, la Regione siciliana, la presidenza dell’Ars e l’Anci.