E’ morto il professor Luc Montagnier, ora sembra ufficiale. Lo annuncia il quotidiano francese Liberation, confermando le voci circolate già ieri sul decesso dell’89enne premio Nobel. Notizia del decesso anche dal quotidiano La Croix, che ne ha avuto conferma dal sindaco di Neuilly.
La notizia della morte del biologo e virologo era stata diffusa ieri da France Soir e rilanciata su Twitter da alcune figure legate al mondo scientifico francese. Recentemente Montagnier, che aveva assunto posizioni critiche nei confronti del vaccino anti covid.
Liberation oggi spiega di aver ottenuto una conferma in ambito medico e un’altra da fonti istituzionali. Montagnier è deceduto martedì all’ospedale americano di Neuilly, come confermato al quotidiano dalla dottoressa Beatrice Milbert. Il municipio di Neully, inoltre, ha confermato che è stato depositato il certificato attestante il decesso.
L’hashtag #Montagnier è entrato rapidamente in tendenza, come prevedibile, e tanti esponenti italiani no vax incoraggiano a condividere un ricordo del professore proprio per far girare la notizia come “ultimo omaggio”. Ma c’è anche chi, a poche ore di distanza, vede nel trattamento mediatico del caso una prova del grande complotto.
“Ci ha lasciato il grande Montagnier ma sulla stampa di regime non c’è neanche un misero trafiletto!”. E sta diventando virale una vignetta che ritrae Montagnier salire in Paradiso, accolto dal professor Di Donno, suicida la scorsa estate. “I migliori nel Paradiso I peggiori nel Governo italiano e su Rai a diffondere discriminazione e odio”.
“La morte di #Montagnier è molto sospetta. Aveva solo novant’anni, non era sierato ed è sempre stato bene tanto che partecipava alle manifestazioni di migliaia di novax anche senza mascherina, stando in mezzo a tutti anche tutto il giorno. L’hanno tolto di mezzo apposta!!!”.
Qualcuno insinua anche che in realtà sia morto di Covid, ma anche qui nessuna conferma ufficiale.
Grande caos nell’universo no-vax, per il quale Montagnier è diventato un punto di riferimento per le sue posizioni e per la diffusione di alcune notizie scientificamente infondate sulla pandemia di Covid e soprattutto sui vaccini. A riguardo, soltanto lo scorso 4 febbraio erano arrivate segnalazioni alla redazione di Facta affinché venissero verificate le informazioni contenute in un post divenuto virale sui social, in particolare su Facebook.