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M5s: indagata Piera Aiello, ma la Procura archivia

Piera Aiello, 51 anni, la testimone di giustizia eletta alla Camera tra le fila del Movimento cinque stelle, è stata indagata per falso in atto pubblico dalla Procura di Sciacca, ma, come si è appreso dopo che la notizia si era diffusa, gli stessi magistrati hanno archiviato l’indagine.

Questa era legata proprio alla candidatura della Aiello: all’Ufficio anagrafe del Comune di Partanna, dove la parlamentare è nata, il suo nome non sarebbe più esistito e non sarebbe stato certificabile, proprio per la sua condizione di testimone di giustizia.

Secondo l’ipotesi di reato, dunque, la deputata, per candidarsi in Parlamento, con questo nome “congelato”, avrebbe compiuto delle forzature.

In serata, come detto, si è appreso che la Procura della Repubblica di Sciacca ha poi chiesto l’archiviazione dell’indagine.

Il fascicolo era stato aperto in seguito all’esposto presentato da una candidata non eletta di Alcamo, che aveva denunciate presunte irregolarità legate all’identità dichiarata dalla Aiello, testimone di giustizia sotto copertura, al momento della presentazione della sua candidatura.

La Procura, guidata da Roberta Buzzolani, dopo avere acquisito una serie di documenti e avere ascoltato anche la parlamentare, ha accertato che la donna, al momento della presentazione della candidatura, era regolarmente iscritta con il suo vero nome negli elenchi dell’anagrafe del Comune di Partanna, dove risultava ancora residente.

La firmataria dell’esposto si è opposta all’archiviazione, ma il gip non ha ancora fissato la data dell’udienza per la decisione.

Piera Aiello è cognata di Rita Atria, la giovane testimone di giustizia che si tolse la vita dopo l’uccisione del giudice Paolo Borsellino.