Palermo

Madonie, proteste su caro vita e sanità, la risposta di Razza

Sulle Madonie si respira aria nuova, di protesta e voglia di uscire dalla morsa dei social, in cui si è rimasti impigliati.

Aria di insofferenza, nel subire decisioni prese da altri, che in montagna assumono un valore diverso, rispetto alle differenti parti della Sicilia o dell’Italia.
Nei prossimi giorni sono previste due manifestazioni, una a Petralia Sottana e l’altra a Castellana Sicula.
Nelle aree ignote (alla politica) dell’Isola la vita è più dura e i residenti ogni giorno fanno i conti con i livelli essenziali di assistenza che di essenziale hanno solo la “forma” e, anche, con l’aumento dei costi di luce, gas e carburante.

Domenica flash mob a Castellana Sicula

Domenica prossima è previsto un flash mob a Castellana Sicula, in piazza San Francesco di Paola, per mettere in evidenza le difficoltà delle famiglie ad attutire agli aumenti del costo della vita.
Aumento che si sta ripercuotendo, inevitabilmente, sui prezzi dei beni di prima necessità, il pane è uno di questi.
«La farina è arrivata a un euro al chilo, i costi di gestione sono alle stelle, non riusciamo a ad andare avanti», riferisce a QdS un panificatore di Castellana Sicula, che oggi parteciperà ad un incontro tra gli operatori madoniti del settore.

Venerdì assemblea sul tema della Sanità

Sul tema sanità, invece, sono scesi in campo i “confederali” delle alte Madonie. Hanno indetto un’assemblea, per istituire un “comitato di lotta permanente” che si terrà venerdì 18 febbraio, alle ore 16, presso l’Aula consiliare del Comune di Petralia Sottana.
“Il governo regionale siciliano continua scelleratamente – scrivono i un documento i referenti madoniti della CGIL, CISL e UIL – lo smantellamento della sanità ospedaliera e territoriale nelle alte Madonie a favore di altri ospedali e della sanità privata”.

Secondo gli organizzatori della manifestazione i fondi del PNRR dovrebbero essere “investiti per ottimizzare la sanità pubblica ospedaliera e territoriale attualmente carente”.
Denunciano, altresì, la carenza di personale medico e infermieristico “in numero fortemente insufficiente – scrivono – e che lavora in condizioni precarie e difficili”. Sul tema Sanità ha presentato una interrogazione l’onorevole Caputo. Pronta la risposta dell’assessore Razza. CONTINUA LA LETTURA

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L’interrogazione dell’onorevole Caputo

Sulle criticità evidenziate è intervenuto, tra gli altri, l’onorevole Mario Caputo, che ha “interrogato” il presidente della Regione e l’assessore regionale della Salute.
Il contenuto dell’interrogazione parlamentare di Caputo sarebbe in linea con l’oggetto della discussione dell’incontro di venerdì pomeriggio, “tale situazione, – scrive il deputato –  determina una grave inefficienza della struttura sanitaria con indiscutibili conseguenze sulla tutela della salute dei cittadini”.
Non tarda ad arrivare la “risposta in Aula”, così come richiesto, dell’assessore Razza.

La risposta dell’assessore Razza

«Grandi sono le iniziative messe in campo dal governo della Regione Siciliana. Lo dimostrano tre azioni specifiche», afferma Razza, a Sala d’Ercole.
«Il rafforzamento dell’Ospedale di Petralia, nella rete ospedaliera,  nell’atto aziendale e nella dotazione organica – continua l’assessore – nonché, l’avvio di concorsi per il reperimento del personale, non sempre facile».
Non sarebbe facile arruolare personale per “Petralia”, nel caso specifico, in quanto molti professionisti non vogliono lavorare nelle aree di montagna.
«Siamo in assenza di un contratto collettivo nazionale – dichiara Razza – tanto per la dirigenza medica, quanto del comparto, che consenta di dare luogo, anzitutto, alla copertura dei posti in area disagiata».
Di certo la Legge può essere cambiata e adeguata ai nuovi corsi storici, considerato che non ci troviamo di fronte alle “Tavole di pietra”.

«Lavoriamo per il rafforzamento di quella struttura ospedaliera – chiosa il braccio destro di Musumeci – sulla quale sono stati fatti importanti investimenti infrastrutturali e tecnologici».
Nel corso dell’intervento Razza rende noto dell’interlocuzione tra l’ASP di Palermo e la Fondazione Giglio di Cefalù, di fatto auspicata dai sindaci madoniti, con la “benedizione” del governo regionale.
«L’Asp di Palermo sta lavorando in collaborazione con la Fondazione per rafforzare la presenza sanitaria in quel territorio. C’è un tavolo in corso tra le due istituzioni», comunica Razza che apre a un «tavolo tecnico, allargato alle rappresentanze istituzionali del comprensorio madonita».

Secondo l’assessore occorre puntare a «far funzionare la sanità che c’è, puntando a investire le risorse del PNRR e all’utilizzo, al termine della pandemia, – per il presidio di Petralia, n.d.r. – del personale assunto a seguito dell’emergenza sanitaria».
Razza rassicura l’interrogante che il governo regionale è impegnato a portare nei territori «che oggi soffrono l’assenza di attenzione da parte del sistema sanitario, una sanità che sia il più possibile di prossimità. Inoltre – spiega – metteremo in campo gli altri strumenti previsti dal piano di resilienza. Telemedicina e assistenza domiciliare». I buoni propositi ci sarebbero tutti.