Adrano, sull’Etna, la più antica città della Sicilia orientale, ancora al centro di un’operazione antimafia, la terza in un mese: stavolta è stata la Polizia di Stato a colpire la cosca Scalisi, articolazione territoriale del clan Laudani, con il blitz denominato Triade.
Sono quindici le persone destinatarie di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip di Catania per associazione mafiosa, traffico e lo spaccio di droga, detenzione di armi e ed estorsioni aggravate dal metodo mafioso.
Le indagini sono state condotte dalla Polizia e coordinate dalla Procura distrettuale di Catania.
Particolari sull’operazione saranno resi noti durante una conferenza stampa prevista per la tarda mattinata nella sala Filippo Raciti del X Reparto Mobile di Catania.
Il clan e le ceste per i detenuti a Natale
Tra i particolari curiosi dell’operazione, il fatto che il clan trattasse benissimo i propri affiliati arrestati.
In una intercettazione telefonica uno di essi rivela di aver inviato per Natale alle famiglie dei detenuti cinquanta panettoni e champagne di marca e di aver fatto recapitare in carcere persino delle ceste regalo.
Intimidazioni a un pentito
Ma si sa già che sono stati documentati atti intimidatori e ritorsioni nei confronti dei familiari di un collaboratore di giustizia.
Altre intimidazioni nei confronti dei familiari di un pentito ad Adrano erano state accertate il 23 febbraio nel corso di un’operazione condotta, sempre dalla Polizia, contro un altro clan della città, i Santangelo-Taccuni, affiliati ai Santapaola-Ercolano.
L’operazione Follow the money
Ma il clan Scalisi era stato oggetto, il dieci febbraio scorso, di un’altra operazione, denominata Follow the money , che aveva condotto a misure cautelari – una notificata in carcere al boss Giuseppe Scarvaglieri, detenuto in regime di 41bis – con altri ventuno indagati.
Nel corso del blitz, condotto dalla Guardia di finanza, erano stati sequestrati di beni per oltre cinquanta milioni di euro ritenuti frutto di investimenti in Sicilia, Lombardia e Veneto della “mafia imprenditoriale” del clan Scalisi-Laudani.