Cronaca

Mafia, Canicattì, rimossi da negozi adesivi antiracket

Sono state rimosse a Canicattì, il Comune agrigentino del beato Rosario Livatino, le vetrofanie che incoraggiavano a denunciare episodi di usura ed estorsione rivolgendosi alle associazioni Sos Impresa e Rete per la Legalità.

Era stato Eugenio Di Francesco, referente provinciale di Agrigento delle associazioni, a distribuire gli adesivi per diffondere il numero verde antiracket 800 900 767, agli esercenti di viale Regina Margherita, via Cesare Battisti e viale della Vittoria, le strade che rappresentano il “salotto buono” del grosso centro, ma stamattina erano spariti.

“Ne ho distribuito un centinaio agli esercenti del centro – ha raccontato Di Francesco – e mi sono sembrati pure molto disponibili e collaborativi verso l’iniziativa”.

Invece già ieri erano soltanto qualche decina le vetrine delle diverse attività commerciali in cui erano state inserite le scritte “No racket no usura. Non sei solo. Denunciare conviene”.

A rimuovere le vetrofanie sarebbero stati gli stessi esercenti commerciali.

Questa mattina comunque è prevista la manifestazione di presentazione del “presidio di legalità anti usura ed anti estorsioni” di Canicattì che sarà preceduto da una visita alle tombe del Beato Giudice Rosario Angelo Livatino e del Presidente Antonino Saetta e del figlio Stefano cui seguirà una passeggiata in viale Regina Margherita tra i commercianti.

Quegli stessi che avrebbero rimosso le vetrofanie. Forse a causa delle pressioni ricevute.

All’iniziativa è prevista la partecipazione, oltre che di Di Francesco, del presidente vicario nazionale di Sos impresa e rete per la legalità, Pippo Scandurra, del coordinatore regionale, Pippo Foti, e naturalmente Ettore Di Ventura, sindaco di Canicattì, Angelo Cuva, assessore comunale alla Cultura, Flavia Li Calzi, assessore alle Politiche sociali.

Nel centro culturale San Domenico saranno illustrate le tappe di un percorso che, come obiettivo principale, ha l’accompagnamento e il sostegno di tutti gli imprenditori che decidono di stare dalla parte dello Stato. Poi si snoderà una passeggiata per incontrare gli esercenti e i commercianti, stringendo loro le mani in segno di vicinanza e solidarietà con un territorio che ha deciso di dire basta alla prepotenza e alle vessazioni della criminalità mafiosa.