Cronaca

Mafia, imprenditori vittime del pizzo, 10 misure cautelari a Misterbianco: i nomi degli arrestati

I carabinieri del Comando Provinciale di Catania stanno eseguendo un’ordinanza applicativa di misure cautelari emessa dal Gip del Tribunale di Catania nei confronti di 10 persone gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di estorsione aggravata dal “metodo mafioso”, acquisto e detenzione di sostanze stupefacenti e furto aggravato.

Operazione The Gift

L’indagine, denominata “The Gift”, coordinata dalla Dda di Catania e condotta dai carabinieri della Tenenza di Misterbianco, ha consentito di porre fine ad estorsioni perpetrate in danno di locali imprenditori (in particolare, i titolari di una autocarrozzeria e di una nota concessionaria di autovetture) ma anche di diversi privati cittadini, facendo emergere un clima di pesante assoggettamento ed omertà, in cui le vittime erano costrette a versare mensilmente somme di denaro, per tutelarsi da eventuali danneggiamenti alle proprie attività commerciali o per ottenere – con il metodo del c.d. “cavallo di ritorno” – la restituzione delle autovetture che erano state loro rubate.

Le somme di denaro estorte erano poi destinate dagli indagati al sostentamento dei sodali detenuti in carcere o reinvestite in altre attività criminali, tra le quali soprattutto l’acquisto e successivo smercio di stupefacenti del tipo marjuana e cocaina.

“Vittime pagavano una somma mensile”

Il blitz, spiega Domenico Battaglia, comandante della compagnia dei carabinieri di Catania Fontanarossa, è “il risultato concreto e tangibile di un’intensa e delicata attività di indagine avviata a ottobre 2020 e conclusa qualche mese dopo. L’indagine ha consentito di individuare i presunti autori di una serie di estorsioni che sono state commesse con le modalità operative tipiche di un’associazione di stampo mafioso a danno di due imprenditori di Misterbianco attivi nel settore della vendita e riparazione di automobili. Alle vittime veniva imposto il pagamento di una somma di denaro con cadenza mensile commisurata alle capacità economiche dell’azienda, sostanzialmente per due ragioni: sostentamento di alcuni detenuti in carcere e garantire la protezione delle attività commerciali prese di mira mettendole al riparo da possibile azioni ritorsive o delittuose”.

Nel corso delle indagini, evidenzia l’ufficiale dell’Arma, “sono emerse estorsioni anche a danno di privati cittadini: vittime inizialmente del furto del proprio veicolo e e successivamente di estorsione con il metodo del ‘cavallo di ritorno’ in quanto costretti, attraverso alcuni intermediari ben inseriti nei circuiti criminali locali, a corrispondere un prezzo prestabilito e variabile anche in seconda del tipo di veicolo rubato, per poter rientrare in possesso del bene che gli era stato sottratto”. Inoltre, conclude il comandante Battaglia, “è stato anche accertato il coinvolgimento di alcuni indagati nella compravendita all’ingrosso di sostanze stupefacenti evidentemente destinate al rifornimento delle numerose piazze di spaccio di Catania e dell’hinterland”.

Gli arrestati

In carcere: Emanuele Bonaccorso, 34 anni; Roberto Boncaldo, 56 anni (già detenuto); Giovanni Edoardo Caruana, 29 anni (già detenuto); Gaetano Agatino Murabito, 58 anni; Giuseppe Strano, 54 anni; Daniele Francesco Ventimiglia, 24 anni. Obbligo di dimora: Salvatore Assennato, 29 anni; Rosario Petralia, 36 anni; Oreste Antonio Prelati, 47 anni; Concetto Privitera, 59 anni.