Cronaca

Mafia, nuovo blitz a Palermo, stavolta a Tommaso Natale

I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emessa dall’Ufficio Gip del locale Tribunale su richiesta della Procura Distrettuale Antimafia, nei confronti di otto persone ritenute a vario titolo responsabili di associazione mafiosa, estorsioni aggravate e altro.

Gli arrestati nell’operazione Bivio 2

Gli arrestati sono Vincenzo Billeci, 52 anni, Giulio Caporrimo, 52 anni, Francesco Caporrimo, 27 anni, Antonino Ciaramitaro, 29 anni, Fabio Gloria, 46 anni, Vincenzo Taormina, 49 anni, Giuseppe Vassallo, 56 anni; ai domiciliari, Fabio Ventimiglia, 44 anni.

Una nuova fase d’indagine

L’indagine, seguita da un pool di magistrati coordinati dal Procuratore aggiunto Salvatore De Luca, costituisce un’ulteriore fase di un’articolata manovra investigativa condotta dai militari sul mandamento mafioso Tommaso Natale dopo le numerose operazioni di questi anni: Oscar (2011), Apocalisse (2014), Talea (2017), Cupola 2.0 (2018/2019), Teneo (2020).

Questa nuova operazione Bivio dopo il fermo del 26 gennaio scorso, ruota attorno alla figura di Giulio Caporrimo, il quale, tornato in libertà nel mese di maggio 2019, si era messo a disposizione di Francesco Palumeri, designato quale proprio sostituto da Calogero Lo Piccolo, nuovo capo del mandamento di Tommaso Natale, così come emerso nell’indagine Cupola 2.0.

Caporrimo reggente consolidato

“Nel corso delle attività – si legge in una nota dei Carabinieri – veniva quindi monitorato il percorso attraverso il quale Caporrimo, dapprima si trasferiva a Firenze per prendere le distanze con la manovra di riassetto mafioso che non condivideva e poi, dopo aver costretto Francesco Palumeri a ritirarsi dalla sua carica direttiva, rientrava a Palermo da reggente consolidando e ricompattando attorno a sé la componente del mandamento”.

Questa seconda tranche dell’indagine ha consentito di far luce su una serie di gravi reati commessi dalle otto persone arrestate oggi – sette finite in carcere e una ai domiciliari – compreso Giulio Caporrimo e il figlio Francesco, anche nel settore delle scommesse on line.

Uno degli arrestati, infatti, è Giuseppe Vassallo, palermitano trasferitosi a Firenze, il quale, grazie agli accordi siglati con Giulio Caporrimo e Antonino Vitamia, commercializzava i propri siti per le scommesse on line sul territorio del mandamento di Tommaso Natale, riconoscendo parte degli utili alla compagine mafiosa.

Particolare pressione estorsiva

Per i Carabinieri era “evidente la particolare pressione estorsiva e impositiva esercitata dagli esponenti mafiosi nei confronti delle imprese operanti sul territorio, tanto che venivano ricostruite 11 vicende estorsive/impositive consumate o tentate di cui due denunciate spontaneamente dalle vittime commesse con violenza ovvero attraverso atti intimidatori”

Incendi e intimidazioni

Si parla degli incendi in un esercizio commerciale di Sferracavallo, di cantiere edile finalizzato alla realizzazione della rete fognaria sempre di Sferracavallo, di un furgone di una società di costruzioni.

Registrati inoltre dai militari l’intimidazione a una società edile che stava svolgendo lavori di ristrutturazione di un immobile di Sferracavallo per ottenere la commessa per i lavori di impiantistica.

Ci fu persino il tentativo di vietare, da parte di Vincenzo Taormina, i lavori di scavo nella zona di Sferracavallo a un imprenditore, rivendicando la potestà sul territorio.

Estorsioni a cantieri e commercianti

Nel corso delle indagini sono state accertate altre tre estorsioni a cantieri edili e commercianti e la sistematica realizzazione, di “cavalli di ritorno” che consentivano agli affiliati di realizzare ingenti guadagni facendosi consegnare denaro per la restituzione di veicoli oggetto di furto.

Guarino, ringrazio i due imprenditori

“Con l’operazione ‘Bivio2’ i carabinieri di Palermo completano un intervento sullo storico mandamento mafioso di San Lorenzo-Tommaso Natale (che si estende dai quartieri nord della città fino al golfo d Carini). Lo ha detto il generale di Brigata Arturo Guarino, comandante provinciale carabinieri di Palermo.

“In dieci anni – ha aggiunto – sono sette le operazioni dell’Arma contro questa struttura di Cosa nostra, della quale seguiamo le gerarchie criminali e le attività sul territorio. Ancora una volta i figli dei boss che subentrano ai padri arrestati, ancora una volta la documentazione di estorsioni e della violenza che esse portano, soprattutto nel settore edilizio. Ma desidero ringraziare i due imprenditori che hanno denunciato, segno di quella fiducia nella giustizia che cerchiamo di sostenere con tutto il nostro impegno”.