Chi credeva che la cosidetta “mafia dei pascoli” siciliana, quella per anni capace di tenere sottoscacco in particolare la zona dei Nebrodi e per qualche tempo silente fosse finita sbagliava di grosso. A quattro anni dalla prima maxi operazione, quella che nel lontano gennaio del 2020 troncò il grande business degli affari sporchi e delle truffe in agricoltura dei clan mafiosi tortoriciani, capaci per decenni di drenare miliardi di euro dai fondi comunitari, ecco scattare la maxi operazione Nebrodi 2. Occhi puntati, da parte della Distrettuale antimafia, dei carabinieri di Messina, del Ros e del comando tutela agroalimentare, dei finanzieri del comando provinciale e del personale della squadra mobile della questura di Messina, sul clan dei Batanesi e sulla famiglia Bontempo Scavo.
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Grazie a ricerche volte a rinverdire le investigazioni, soprattutto perchè di fronte a una nuova rete mafiosa, le Forze dell’Ordine sono risalite a quei gruppi capaci di rigenerarsi la dorsale dei Nebrodi. Punto focale della nuova indagine l’ordinanza di custodia cautelare, con una serie di sequestri di beni, siglata dal gip del tribunale di Messina Eugenio Fiorentino. Ordinanza su richiesta della Distrettuale antimafia, al termine di un’indagine coordinata dal procuratore aggiunto Vito Di Giorgio.