E’ stato confiscato il patrimonio dell’imprenditore Giovanni Donzelli, attivo nel settore del recupero e della trasformazione di materie plastiche nella provincia di Ragusa. Il provvedimento è stato deciso dal tribunale di Catania su richiesta della Procuratore etneo e del direttore della Dia. I giudici – si spiega in una nota – hanno ritenuto sussistenti sia la pericolosità sociale qualificata del manager, considerato vicino all’associazione mafiosa della “Stidda”, sia la sproporzione tra i redditi denunciati al fisco e i beni accumulati.
Le indagini hanno tenuto conto delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia che avevano chiarito come Donzelli avesse fatto soldi reimpiegando i proventi delle estorsioni del gruppo criminale di appartenenza. Lui gestiva il “capitale”, così come altri soggetti insospettabili. Lo scopo era quello che i fondi venissero reinvestiti in attività economiche apparentemente lecite.
Donzelli è stato condannato con sentenza definitiva nel 1994 dalla corte di assise di Siracusa alla pena di anni 4 di reclusione per concorso in associazione mafiosa. La confisca a suo carico – si aggiunge – ha interessato un patrimonio stimato in oltre 5 milioni di euro, tra cui tre aziende operanti nel settore della raccolta e riciclaggio della plastica, immobili e autovetture.