Frase del latino volgare, non citata da alcun classico, ma che ha sempre imperversato in ore stultorum, nella bocca di chi voleva dire che si attraversavano tempi brutti, pericolosi, dissestanti: come quelli che stiamo vivendo noi, gestori inconsci, del terzo millennio dopo Cristo.
In Europa 70 anni di pace e di nazioni rimessesi in pista dopo essere state distrutte dalla seconda guerra mondiale, affamate, apparentemente senza possibilità di tornare ad essere Stati degni di tale nome e che risorsero grazie ai vari piani Marshall con i quali gli Stati Uniti in uno sforzo encomiabile diedero soldi e risorse, avendone anche vantaggi, ma rimettendo i vinti in condizioni di sopravvivere e decollare: Germania, Italia, Giappone docent.
Oggi si fa fatica a seguire mal destrezze e scandali. Nessuna Nazione è tranquilla mentre la tecnica, e per altro verso la decantata globalizzazione, portano tutti sullo stesso piano: ansia, paure del domani, insicurezza nel vivere e nell’agire. Con le mani immerse nel passato per distruggerlo, con perdita della gioia di vivere fondamento del progresso e della disponibilità ad usare la esperienza passata traendone da essa la voglia per continuare a scalare la propria vita e quella del pianeta. Della serie di Bartali: “tutto sbagliato tutto da rifare”.
Una frenesia che porta uno “spare” (pezzo di ricambio) di una casa reale che ha dato una regina come Elisabetta II a sparare a zero sulla sua casa regnate di cui egli è parte, afflitto da una madre che diceva alla governante “io mi occupo dell’erede (al trono) tu bada a quest’altro”: incapace di comprendere chi fosse e cosa sia, buttando fango sulla sua famiglia da cui ha eredito tutto il meglio possibile.
Popoli ribellarsi ad elezioni ed eletti e come in Usa e Brasile e Perù: dare l’assalto alla diligenza della democrazia da loro accettata e vissuta e non riconoscere risultati dichiarati legali gettando i loro paesi in divisioni pericolose ed assurde.
Od utilizzare la scomparsa di una ragazza quindicenne avvenuta 40 anni fa per riaprire il caso e buttare sudiciume sulla Chiesa di Roma. Un parlamentare in Sicilia non accetta la sua elezione al Senato per non mollare il controllo dei suoi e continuare ad imitare i ras; e poi una guerra assurda stupida ed inutile che rischia di divenire mondiale per l’incapacità dell’Onu di intervenire drasticamente e chiudere l’affaire.
Domina il “chiacchiericcio”, come lo chiama il Papa, su tutto: nulla accettato e la paranoia di aver sempre ragione e mai torto che ravvisato porta e non commettere altri errori.
Ed infine in Iran: donne senza velo accecate: atrocità da campi di sterminio di odiata memoria!
A distruggere l’avvenire del mondo non è il clima meteorologico. Ma quello sociale. Con la scomparsa della famiglia e l’intossicazione del pensiero dato da tutte le droghe del mondo.
Sì, mala tempora.
Proprio “mala”.