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Maletto, porte chiuse al consigliere reintegrato dal Cga

MALETTO – La politica locale torna a far parlare di sé per gli scontri senza esclusione di colpi tra maggioranza e opposizione. L’ultimo atto è andato in scena sabato scorso, nel corso di una seduta consiliare, quando a prendere posto tra i banchi è stato anche Luca Saitta, uno dei quattro consiglieri d’opposizione che in primavera sono stati dichiarati decaduti per una serie di assenze ingiustificate. Un provvedimento che, stando ai diretti interessati, sarebbe stato attuato forzando i regolamenti e con il solo obiettivo di espellere la minoranza, dopo la protesta indetta contro le mancate dimissioni del sindaco Giuseppe Capizzi, in seguito al coinvolgimento – con tanto di ammissioni – nell’inchiesta sulla corruzione negli uffici del commissario per il contrasto al rischio idrogeologico.

Nei mesi scorsi il Tar aveva deciso di reintegrare Maria Foti, accogliendone il ricorso, mentre aveva rigettato quello proposto da Saitta. Quest’ultimo, però, a inizio settembre ha ottenuto dal Cga – l’organo di secondo grado della giustizia amministrativa – il congelamento degli effetti della sentenza in attesa di esaminare nel merito l’appello. “Ritenuto che sussistano adeguati profili di fumus boni iuris, laddove il periculum in mora è insito nell’impossibilità per l’appellante di esercitare le funzioni pubbliche per cui è stato eletto”, si legge nell’ordinanza firmata dal presidente Ermanno de Francisco.

Sabato scorso Luca Saitta si è presentato nell’aula consiliare

Provvedimento in mano, sabato scorso Saitta si è presentato nell’aula consiliare certo di poter prendere parte ai lavori. Tuttavia, così non è stato. Dallo scranno della presidenza, occupato da Michela Gambino, è infatti arrivato l’invito a lasciare il posto. In precedenza, stando a quanto ricostruito dal Quotidiano di Sicilia, i due esponenti di opposizione avevano interloquito anche con il segretario comunale senza però ottenere conferma dell’avvenuta presa d’atto dell’ordinanza, nonostante lo stesso provvedimento del Consiglio di giustizia amministrativa fosse stato notificato al Comune tramite l’invio di una posta elettronica certificata.

Alla richiesta della presidente del Consiglio hanno fatto seguito le proteste di Saitta, senza però sortire effetto. A prendere la parola, a quel punto, è stata la consigliera Foti che ha richiesto di fare accesso al protocollo per verificare l’avvenuta ricezione dell’ordinanza del Cga, ma la proposta non è stata accolta.

A rendere la situazione ancora più bollente è stato l’ordine del giorno che prevedeva la presa d’atto delle sentenze del Tar sul reintegro di Foti e il rigetto dell’istanza di Saitta. Un ordine del giorno, dunque, che era stato superato dagli eventi ma che di fatto è stato affrontato nel corso della seduta.

Il culmine della tensione lo si è raggiunto quando la presidente del Consiglio comunale ha chiesto al comandante della polizia municipale di accompagnare fuori dall’emiciclo Saitta. Un intervento che ha portato l’esponente di opposizione ad abbandonare il Palazzo di città per recarsi nella caserma dei carabinieri. Qui, stando a quanto verificato da questa testata, Saitta ha denunciato ciò che era appena accaduto.

“La maggioranza svilisce il ruolo dei consiglieri di minoranza – ha dichiarato al Quotidiano di Sicilia, la consigliera Maria Foti –. La presidente del Consiglio vuole metterci il bavaglio rendendo difficile, anzi impossibile intervenire in aula, presentare interrogazioni, emendamenti, stabilisce a suo piacimento chi parla e chi no, censurando gli interventi della sottoscritta”. Da parte di Foti, al momento l’unica rappresentante dell’opposizione a cui è stato concesso di rientrare in carica, la conferma della volontà di voler andare avanti con le azioni legali: “Andremo avanti con le denunce alle autorità competenti perché – ha continuato – ci sono cose a cui non rinunceremo mai, come la libertà di espressione e ci opporremo sempre ai soprusi di questa Amministrazione politicamente incompetente”.

Quello di sabato non è il primo episodio di tensione tra i due schieramenti. In occasione della votazione della decadenza dei quattro consiglieri – oltre a Foti e Saitta, anche l’ex sindaco Giuseppe De Luca e Vincenzo Cutraro – per sedare gli animi ed evitare lo scontro fisico con alcune persone presenti nel pubblico era stato necessario l’intervento delle Forze dell’ordine. Il caso Maletto nei mesi scorsi è finito anche sui tavoli dell’assessorato regionale agli Enti locali e della Prefettura di Catania. Adesso potrebbe arrivare anche in Procura.

La presidente Gambino: “Tar e Cga confermano nostro operato”

Di fronte a una nostra richiesta di replica alle accuse dell’opposizione, cosa peraltro sistematicamente ricercata – come nostro costume – in ogni articolo scritto sulla vicenda, riceviamo e pubblichiamo integralmente la seguente nota dalla presidente del Consiglio comunale, Michela Gambino:

“Prendo atto di come questo giornale dimostri parzialità, concentrandosi su articoli che evidenziano solo i risultati favorevoli alla minoranza, ma ignorando quando la stessa ha perso il ricorso al Tar. Abbiamo appreso solo durante il Consiglio l’esito dell’ordinanza del Cga. Come abbiamo sempre affermato, siamo felici di riavere l’opposizione in Consiglio e ci auguriamo che da ora in avanti sia presente e attiva. Siamo soddisfatti che sia il Tar sia il Cga abbiano confermato la legittimità del regolamento, riconoscendo così la validità dell’operato del Comune di Maletto, segno che la nostra amministrazione segue correttamente le norme. Per quanto riguarda la richiesta di ammissione, non abbiamo nulla in contrario. Tuttavia, il segretario comunale, che è il nostro garante in Consiglio, ha ritenuto necessario attendere l’esito di un’istruttoria e acquisire il suo parere, oltre a quello del responsabile dell’area amministrativa. Pertanto, il consigliere sarà riammesso formalmente nella prossima seduta”.

Ci dispiace leggere questa accusa di parzialità che ci viene mossa, ingenerosa verso un giornale da 45 anni schierato dalla parte della verità e verso i giornalisti che vi lavorano con professionalità. All’uopo, pubblichiamo qui in basso uno degli articoli in cui si riportava il caso di una sentenza favorevole all’Amministrazione.