Questi ultimi giorni caratterizzati da maltempo e alluvioni hanno riacceso i fari sulle fragilità del territorio italiano e anche sulla Sicilia. L’argomento ha assunto una grande centralità anche al Festival delle Regioni attualmente in corso a Bari, occasione in cui il ministro delle Protezione Civile Nello Musumeci ha parlato nuovamente di una problematica che da anni affligge il nostro Paese, sottolineando che una delle principali cause sarebbe “l’eccessivo consumo del suolo. Secondo me bisogna avere il coraggio di una legge che ponga un freno a questa prassi assolutamente deplorevole perché il cemento diventa il miglior complice dell’acqua che con l’effetto ruscellamento poi diventa torrente, poi diventa fiume e poi diventa piena con tutto quello che è sotto gli occhi di tutti”.
Secondo Musumeci allo stato attuale il vero problema sarebbe dovuto alla “mancanza della priorità della prevenzione in tutti i enti locali ma anche a livello nazionale”. Secondo il ministro “il cambiamento climatico non deve diventare un alibi per considerare eventi devastanti come le ultime alluvioni in diverse regioni italiane qualcosa di eccezionale”.
A commentare la situazione di instabilità del territorio italiano di fronte agli eventi meteorologici è stato anche il presidente della Valle d’Aosta Renzo Testolin, secondo cui “il cambiamento climatico ci ha portato a confrontarci con situazioni molto delicate e molto pressanti che sono l’azzeramento del permafrost, quindi un’instabilità e una porosità della montagna, che la rende molto più fragile. E nei confronti della quale bisogna solo attrezzarsi con la sperimentazione, con la conoscenza ed enfatizzare ancora una volta i sistemi di monitoraggio che possono garantire le popolazioni a valle in merito a degli smottamenti e delle situazioni che sono sempre in agguato”, ha affermato.
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