Trapani

Maltempo, la provincia di Trapani si lecca le ferite e conta i danni

TRAPANI – Trapani è una provincia ferita dagli ultimi eventi disastrosi sul piano meteorologico. In quasi tutti e 24 i comuni si sono registrati danni importanti che gli enti locali non potranno essere in grado da soli di poter superare.
Così come tanti cittadini che hanno visto le loro case pesantemente sfregiate, anche le loro automobili. Trapani e Marsala, che sono i territori più vasti della provincia, sono quelli che hanno subito le conseguenze peggiori.

L’amministrazione comunale trapanese, con la seguito i proprio tecnici, ha immediatamente avviato una ricognizione generale dei danni subiti dal patrimonio comunale gravemente colpito dal maltempo.

Secondo una prima stima, i danni ammontano ad almeno un milione e 650 mila euro. In particolare si sono registrati: crolli ulteriori del muro di sostegno presso il serbatoio di San Giovannello; danneggiamento delle apparecchiature elettromeccaniche delle stazioni di rilancio acqua potabile delle stazioni “R1” ed “R2”; danni anche alla strada di accesso al pozzo TR13. Risulta inoltre necessario il ripristino della funzionalità del sistema acque bianche collassato in varie arterie cittadine, la verifica della funzionalità statica delle strutture portanti orizzontali scolastiche danneggiate, il ripristino impianti elettronici di distribuzione locali comunali e Tribunale di Trapani, degli impianti semaforici e di illuminazione pubblica, ed ancora dei fossi di guardia delle sedi stradali delle frazioni.

“Abbiamo già provveduto come Comune – sostiene il sindaco Giacomo Tranchida – ad inoltrare una nota al dipartimento di Protezione civile della Regione Siciliana auspicando che nel più breve tempo possibile si possano dare risposte certe in merito alle numerose spese da sostenere, alcune delle quali già poste in essere dalla stessa amministrazione comunale in quanto trattasi di servizi essenziali. Le recenti bombe d’acqua riversatesi in Sicilia e specialmente nelle ultime settimane anche su Trapani e dintorni, hanno causato non pochi disagi e danni al patrimonio comunale – conclude Tranchida -, motivo per il quale gli uffici hanno avviato una prima ricognizione dei danni, purtroppo molto elevati. Chiediamo risposte urgenti alla Regione poiché i cittadini hanno necessità di certezze immediate”.

Problemi di non poco conto anche nel mazarese dove si è verificato l’ennesimo straripamento del fiume Mazaro lungo il porto canale, evento che ha anche danneggiato le imbarcazioni della piccola pesca costiera che in quel momento erano ormeggiate.

Da anni si attendono i lavori di escavazione del porto canale, da tempo annunciati ma mai avvenuti per questioni giudiziarie. Ma l’attesa non è più compatibile con questo cambiamento climatico ed a soffrirne sono intere categorie di lavoratori, come quelle dei pescatori: “Chiedamo – precisa Danilo Calamia di PescAgri – di poter partecipare a pieno titolo alle pianificazioni territoriali che le competenti autorità devono porre in essere. Diamo il nostro totale supporto a tutte le famiglie vittime di una politica non del tutto efficiente, incapace di risolvere definitivamente il problema. Chiediamo per l’ennesima volta al governo ed al parlamento siciliano di darci voce: PescAgri sia celermente accreditata nei tavoli istituzionali regionali e sia audita con carattere d’urgenza presso le competenti Commissioni parlamentari Territorio ed Ambiente ed Attività produttive, al fine di esporre le criticità del settore”.