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Lividi, un tentativo di strangolamento e violenza costante: marito aggressore in carcere

I carabinieri della stazione di Ganzirri hanno sottoposto a fermo di indiziato di delitto un iraniano, presunto responsabile del reato di maltrattamenti nei confronti della moglie, connazionale.

L’episodio risale ai giorni scorsi.

Maltrattamenti alla moglie, scatta arresto a Ganzirri

Una giovane donna straniera, visibilmente scossa e con evidenti lividi al volto e al collo, si è presentata alla stazione carabinieri di Ganzirri per chiedere aiuto, riferendo di aver subìto una violenta aggressione dal marito.

Subito soccorsa dai militari, la donna è stata poi assistita dai sanitari del 118 che hanno provveduto a trasportarla al Pronto Soccorso dell’ospedale Papardo di Messina per le cure sanitarie. Gli immediati accertamenti hanno permesso ai carabinieri di individuare i motivi della lite, verosimilmente riconducibili al rifiuto del marito di accettare la fine della relazione coniugale, e di raccogliere le dichiarazioni della vittima.

Quest’ultima ha affermato di aver subìto, nel tempo, reiterati maltrattamenti. Tali episodi di violenza avrebbero spinto la donna a chiedere la separazione e, successivamente, di rivolgersi ai carabinieri, soprattutto dopo che, al culmine di uno degli ultimi litigi, aveva subito un tentativo di strangolamento.

Fermo e provvedimenti

Sulla scorta del quadro indiziario, il giudice per le indagini preliminari di Messina – in sede di convalida del fermo – ha chiesto e adottato una misura cautelare nei confronti dell’uomo. Al momento l’uomo si trova nel carcere di Messina Gazzi.

Le denunce da parte delle vittime di maltrattamenti in famiglia, stalking, violenze di genere rivestono una fondamentale importanza per le forze dell’ordine, poiché portano a un immediato intervento di tutela nei loro confronti. La tempestività della risposta della Polizia Giudiziaria in tale ambito è frutto di una specifica preparazione professionale nell’affrontare tali reati, sollecitata e coordinata dalla Procura della Repubblica di Messina, che ha stabilito precise modalità operative per poter fornire una tutela adeguata e quanto più rapidamente possibile alle vittime vulnerabili.

Il procedimento si trova nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza sino alla sentenza definitiva, ai sensi dell’art. 27 della Costituzione.

Immagine di repertorio