Ambiente

Manifesto Assisi, la grande alleanza contro crisi climatica

ASSISI – “Se vogliamo salvare il pianeta abbiamo bisogno di rimettere la dignità delle persone al centro di un nuovo modello di sviluppo, di abbattere le povertà”. C’era anche il presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, ad Assisi per la presentazione del “Manifesto”, per un’economia misura d’uomo e contro la crisi climatica: una sorta di risposta italiana al climate change.

“Affrontare con coraggio la crisi climatica non è solo necessario ma rappresenta una grande occasione per rendere la nostra economia e la nostra società più a misura d’uomo e per questo più capaci di futuro”, si legge nel documento che ha già raccolto oltre 2.000 adesioni, tra rappresentanti di istituzioni, mondo economico, politico, religioso e della cultura.

E ancora: “È una sfida di enorme portata che richiede il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, culturali”, Ermete Realacci è presidente della Fondazione Symbola, tra i promotori del Manifesto di Assisi: “Il ‘Manifesto’ è una nuova alleanza che tesse una rete tra economia, cultura e ricerca con il contributo delle migliori energie tecnologiche, istituzionali, politiche, sociali, religiose e culturali del paese”.
Tra i firmatari del documento anche Roberto Morassut, sottosegretario all’Ambiente, secondo il quale la coesione rappresenta il primo passo verso l’attuazione dei nobili principi elencati dal Manifesto:  “L’appello lanciato col Manifesto d’Assisi ci esorta a cambiare una modalità di sviluppo che ha prodotto disuguaglianze e messo a rischio la salute e l’equilibrio dell’ecosistema. La sfida climatica dei prossimi 30 anni chiede scelte radicali e coraggiose che indirizzano la crescita verso la sostenibilità sociale ed ambientale, ma soprattutto ci chiede coesione”.

La prima grande alleanza italiana contro la crisi climatica è stata salutata con favore anche dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte: “Dovremo continuare a riporre fiducia nell’Italia: nei giovani, nelle famiglie, nella scuola, nelle aziende, nel sentimento profondo di solidarietà e coesione, il migliore ingrediente per il rilancio economico e sociale”.

“Non ci si assolve la coscienza mettendo una firma”, ha detto invece Enzo Bianco, presidente del Consiglio nazionale dell’Anci: “I Comuni vogliono fare la loro parte e siamo convinti che una partita importante si gioca anche sul piano della conoscenza ed è per questo che porteremo in ogni Comune questa voce”. “Oggi – ha concluso Bianco – a nome di Anci porto un regalo concreto: il parere sulla blu economy approvato ieri all’unanimità dalla assemblea plenaria di Arlem, l’organismo che riunisce città e regioni euromediterranee”.

Il Manifesto di Assisi si conclude così: “La sfida della crisi climatica può essere l’occasione per mettere in movimento il nostro Paese in nome di un futuro comune e migliore. Noi, in ogni caso, nei limiti delle nostre possibilità, lavoreremo in questa direzione, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno. Un’Italia che fa l’Italia, a partire dalle nostre tradizioni migliori, è essenziale per questa sfida e può dare un importante contributo per provare a costruire un mondo, civile, gentile”.

Twitter: @PatriziaPenna