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Manovra, ritorna ipotesi patrimoniale, Lega e Fi: “Faremo le barricate”

ROMA – Seconda ‘chance’ per la patrimoniale sui grandi patrimoni. L’emendamento alla manovra presentato da Nicola Fratoianni (Leu) e Matteo Orfini (Pd), dichiarato inammissibile, ha ‘vinto’ il ricorso e ieri è stato riammesso tra le proposte di modifica all’esame delle commissioni Bilancio e Finanze della Camera.

“In considerazione della difficoltà di effettuare una puntuale quantificazione riguardo alla stima degli effetti di gettito derivanti, fermo restando che più puntuali informazioni potranno essere acquisite in proposito dal Governo nel corso dell’esame dell’emendamento stesso”.

Non l’ha presa bene la Lega che, attraverso il senatore Alberto Bgnai, responsabile economico del Carroccio, ha parlato di un “assalto” ai risparmi degli italiani: “Dalla sinistra – ha detto – una misura insensata, che colpisce la classe media senza incidere sui veri grandi patrimoni, tutti custoditi in paradisi fiscali. Si vogliono mettere le mani nei portafogli e nei conti correnti degli italiani già martoriati dalla crisi economica e pandemica. La Lega farà le barricate in commissione e in aula affinché questa vergogna non vada in porto”.

Anche Forza Italia sul piede di guerra. Mariastella Gelmini, capogruppo di Fi alla Camera dei Deputati promette su Twitter che il partito di Berlusconi darà battaglia in Parlamento “contro una misura pericolosa per le famiglie e per le imprese italiane. Siamo in crisi? La sinistra pensa ad alzare le tasse! Un’iniziativa incomprensibile, da marziani”.

“In questi giorni si è aperta una discussione importante sulla patrimoniale. Un argomento tabù che se non ci fosse stato l’emendamento non sarebbe mai entrato in una pubblica discussione”. Si difende così il deputato del Pd, Matteo Orfini, cofirmatario – insieme al portavoce di Sinistra italiana, Nicola Fratoianni – dell’emendamento alla Legge di Bilancio che punta a introdurre la tassa patrimoniale.
Della tassazione dei ricchi si discute in tutta Europa e in questi giorni anche negli Usa, solo in Italia non dovrebbe essere nemmeno aperta. Alcune reazioni sono state sconcertanti. La Lega ha annunciato che farà le barricate contro un emendamento che ridurrebbe la pressione fiscale sulla maggioranza degli italiani. Quasi il 90% risparmierebbe rispetto a quanto paga ora di tasse, mentre solo il 10%avrebbe un aumento. La Lega e il centrodestra difendono gli interessi di pochi, scaricando il peso su tanti”.
“Anche il governo – ha proseguito Orfini – dovrebbe interrogarsi. Chiediamo al governo di ascoltare le nostra ragioni e di valutare gli effetti di questa norma. Non credo che il governo sia tra quelli che possano dire ‘non se ne deve parlare’. Non alzare un muro come fa la destra ma aprire un’interlocuzione di merito sull’emendamento”.

Un’ultima cosa la vorrei dire al Pd, al mio partito, che finora non si è espresso pur avendo diversi parlamentari sottoscritto l’emendamento. Questo silenzio lo voglio considerare una ‘pausa di riflessione’ prima di assumere una posizione dato che, in ogni occasione, è stato detto che il Pd deve avere al centro dei suoi obiettivi la lotta alla diseguaglianza e favorire quelle misure che riducano le disparità.
“Il nostro emendamento ha questa finalità e allora, per una volta, suggerirei di passare dalla lotta alle diseguaglianze declamata nei convegni a una lotta alle diseguaglianza fatta in Parlamento. Chiedo espero che il Pd non voglia perdere questa occasione”, ha concluso Orfini.