Cronaca

Marisa Leo, madre e lavoratrice uccisa: chi è la donna vittima dell’omicidio di Mazara

Marisa Leo è l’ennesima vittima di femminicidio in Italia: a ucciderla nelle campagne di Mazara del Vallo, per poi togliersi la vita, sarebbe stato l’ex compagno Angelo Reina. Quello stesso uomo che, a quanto pare, la donna aveva già denunciato in passato per stalking.

Sono in corso le indagini per stabilire la dinamica di quanto accaduto. Secondo una prima ricostruzione, il compagno 42enne avrebbe chiesto alla donna un “incontro chiarificatore” in contrada Ferla e l’avrebbe uccisa sparandole tre colpi di pistola. Poi si sarebbe diretto nei pressi di un viadotto all’ingresso di Castellammare del Golfo e si sarebbe tolto la vita.

Sotto shock la comunità di Salemi, città d’origine della vittima. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino. Questo il commento del sindaco Domenico Venuti: “La nostra comunità è sconvolta da quanto accaduto. Non ci sono parole per descrivere il dolore per una tragedia assurda e inaccettabile. Esprimo il cordoglio e la vicinanza alla famiglia a nome mio, dell’amministrazione e di tutta la città di Salemi. Ci stringiamo ai familiari nel ricordo di una ragazza solare che amava la vita. Il giorno dei funerali sarà lutto cittadino a Salemi: è necessario accendere i riflettori su un fenomeno inaccettabile e insopportabile come il femminicidio. Ciao Marisa”.

Marisa Leo, chi era la donna uccisa a Mazara del Vallo

Aveva 39 anni e lavorava come responsabile marketing e comunicazione della cantina sociale Colomba Bianca a Mazara del Vallo. Un lavoro che, a giudicare dal sorriso sfoggiato in alcune foto scattate e postate sui social e dai commenti di datore di lavoro e colleghi, le piaceva molto. Ma Marisa aveva un altro lavoro, ancora più bello e importante: era una mamma. La sua bambina di quattro anni purtroppo è rimasta orfana, con ogni probabilità a causa dell’uomo che più di chiunque altro avrebbe dovuto proteggerla.

Pare che in passato Marisa Leo avesse denunciato Angelo Reina per stalking. Gli inquirenti, quindi, si potrebbero trovare di fronte all’ennesima tragedia annunciata.

Il dolore di amici, parenti e colleghi

Tanti i messaggi di cordoglio per la morte della 39enne. Parole che esprimono dolore e rabbia, ma anche preoccupazione e sofferenza per l’altra vittima innocente: la bambina rimasta senza mamma e papà, che dovrà affrontare un grave lutto e, più in là, la consapevolezza del dolore provocato da quel “cancro” sociale che è il femminicidio.

“Sconvolto, addolorato e indignato da questa tragica notizia”, scrive Vittorio Ferla. “Ho avuto occasione di incrociarla al Vinitaly, una professionista piena di passione e proiettata nel futuro, impegnata anche nelle iniziative di solidarietà e – estremo paradosso – contro la violenza di genere”.

“Aveva una bambina piccola, frutto dell’unione con l’uomo – o, meglio dire, la belva – che l’ha uccisa prima di togliersi la vita. Una tragedia che lascia inorriditi e che ricorda ancora una volta che la miseria culturale, l’immaturità psichica e la follia brutale non ci sono estranee, vivono accanto a noi superando gli steccati sociali e dovremmo vigilare molto di più. È inaccettabile, infine, che le istituzioni non abbiano strumenti adeguati per proteggere le donne che denunciano i loro persecutori”, aggiunge.

Donna coraggiosa e forte, continuerai a vivere nel nel ricordo di tutti noi. Solo buio e silenzio nel cuore… ciao Marisa Leo, nessuno ha il diritto di togliere la vita. Nessuno”, scrive l’amica Adelaide.

Foto da profilo Facebook